Italia sotto inchiesta per i richiami vivi. Veneto imputato numero uno

Il Commissario Ue all’Ambiente risponde alla denuncia dell’eurodeputato Andrea Zanoni sull’utilizzo di mezzi proibiti per la cattura di uccelli da utilizzare come richiami vivi per la caccia in Veneto: la Commissione europea sta indagando. Zanoni: “Evidente la violazione della Direttiva Uccelli. Sulla regione Veneto e le Province che hanno autorizzato i roccoli si sta per abbattere un autentico fulmine. La magistratura disponga subito il sequestro dei 37 roccoli aperti prima che sia troppo tardi”

 

La Commissione ha avviato un’indagine sulla cattura di uccelli da utilizzare come richiami vivi in alcune regioni italiane, tra cui il Veneto, e intende esaminare in questo ambito la delibera adottata dalla citata regione nel giugno 2013 nonché altre questioni critiche menzionate dall’onorevole deputato. Una volta terminata la valutazione, la Commissione deciderà in merito alle misure idonee per garantire che siano pienamente rispettate le disposizioni pertinenti della direttiva 2009/147/CE (direttiva Uccelli)”. E’ la risposta del Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik alla denuncia della cattura di richiami vivi per la caccia di Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e vice presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo.

 

Adesso siamo alla resa dei conti. E’ evidente che la Commissione europea è del mio stesso parere ovvero che la Regione Veneto e le Province venete stanno violando apertamente  la direttiva Ue Uccelli autorizzando i roccoli e le reti da uccellagione per la cattura di volatili da utilizzare come richiami vivi nella caccia – incalza Zanoni – Ricordo ancora una volta che la direttiva Ue vieta l’uso delle reti da uccellagione e la stessa legge nazionale sulla caccia sanziona penalmente l’uso di queste reti, prevedendo anche l’arresto fino a un anno di reclusione”.

 

“Mi appello ufficialmente alla magistratura affinché disponga il sequestro penale degli impianti di cattura oggi funzionanti in quasi tutto il Veneto e precisamente nelle seguenti province: 16 a Vicenza, 5 a Verona, 5 a Padova, 3 a Treviso, 3 a Venezia e 1 a Belluno – aggiunge l’eurodeputato – Inoltre trovo a dir poco scandaloso che questi impianti oggi funzionino grazie a personale dipendente delle province e pertanto a carico dei contribuenti veneti”.

Proprio sui richiami vivi e l’uccellagione, Zanoni ha programmato quattro conferenze in Veneto:

 

* Battaglia Terme (PADOVA) – sabato 30 novembre 2013 ore 17.30 (con Helga Vincenti Responsabile LAV – Lega AntiVivisezione Padova e Fulvio Mamone Capria Presidente Nazionale della LIPU – Lega Italiana Protezione Uccelli)

 

* Pedavena (BELLUNO) – sabato 7 dicembre 2013 ore 17.00 (con Carlotta Fassina Delegata Regionale della LIPU – Lega Italiana Protezione Uccelli del Veneto e Marco Scapin Referente Osservatorio “Luciano Cerutti” su abusi caccia, pesca e ambiente)

 

* Mestre (VENEZIA) – giovedi’ 12 Dicembre 2013 ore 20.45 (con Gianpaolo Pamio Delegato Provinciale della LIPU – Lega Italiana Protezione Uccelli di Venezia e Marco Tonin Responsabile della vigilanza venatoria della LIPU – Lega Italiana Protezione Uccelli per la Provincia di Venezia)

 

* Conegliano (TREVISO) – venerdi 20 dicembre 2013  ore 20.45 (con Adriano De Stefano Presidente Provinciale ENPA – Ente Nazionale Protezione Animali di Treviso e Giancarlo Silveri Delegato Provinciale della LIPU – Lega Italiana Protezione Uccelli di Treviso)

 

Nei giorni scorsi Zanoni ha partecipato ad altre due conferenze su richiami vivi e l’uccellagione a Verona e Vicenza. L’appuntamento vicentino del 7 dicembre scorso ha visto anche la partecipazione di Edoardo Stoppa, l’inviato di “Striscia la Notizia”, che ha intervistato Zanoni ed eseguito riprese che verranno presto messe in onda da Canale 5 nello spazio dedicato alle inchieste sul mondo degli animali.

 

BACKGROUND

 

Con delibera n.1099 del 28 giugno 2013 la Regione Veneto ha autorizzato ben 37 impianti per la cattura di 14.000 uccelli senza specificare luoghi di cattura, numero di uccelli da catturare per ciascuna specie, i tempi di cattura e il numero di controlli per ciascun impianto di cattura – denuncia Zanoni a Bruxelles – L’ISPRA il 24 maggio 2013 ha dato parere sfavorevole alla Regione Veneto alla cattura in deroga per la stagione 2013/2014, sottolineando la necessità di metodi alternativi quali l’allevamento degli uccelli in cattività e l’assenza di dati certi sul fabbisogno di richiami vivi per i cacciatori.

 

Questo l’elenco delle località dove sono in funzione gli impianti di cattura della Provincia di Vicenza: Mezzaselva in comune di Roana, Moto dei Musari in comune di Valdagno, Roccoli di Staro in comune di Valli del Pasubio, San Luca in comune di Marostica, Loc. Savena in comune di Valli del Pasubio, C.da Rossi località Tretto di Schio, Località Tessar di Sopra, in comune di Foza, Località Monte Zovetto in comune di Roana, località Case Perin-Via Breganzina in comune di Romano D’Ezzelino, Località Miseria in comune di Altissimo, località C.da Cazzola in comune di Valdagno, località Pianezzola in comune di  Marostica, località Col Roigo in comune di Romano D’Ezzelino, Località Gramalto in comune di Torrebelvicino, località Lighezzoli-Casaneche in comune di Posina.

 

Questo l’elenco delle località dove sono in funzione gli impianti di cattura della Provincia di Verona: località di Vallata nel comune di S.Mauro di Saline, località di Baltieri nel comune di Velo V.se, Monte delle Brocche nel comune di Pastrengo, Casa Antolini nel comune di Negrar, località Margone nel comune di Brentino Belluno.

Questo l’elenco delle località dove sono in funzione gli impianti di cattura della Provincia di Belluno: località Zelant nel comune di MEL.

 

Questo l’elenco delle località dove sono in funzione gli impianti di cattura della Provincia di Padova: un impianto denominato “Padova Zoli” in Comune di Camposampietro, un impianto denominato “Padova Alfonsi/Sperandio/Ponchia” in Comune di Maserà località Bertipaglia, un impianto denominato “Padova-Buffagnotti” in Comune di Cittadella, un impianto denominato “Padova-dario/Pesce” in Comune di S. Giustina in Colle, e un impianto denominato “Padova Vigolo/Rampado” in Comune di Albignasego.

 

Questo l’elenco delle località dove sono in funzione gli impianti di cattura della Provincia di Venezia: comune di Concordia Sagittaria, presso l’azienda agricola Bosco Bandizol; comune di Gruaro presso l’azienda agricola Lello Stefano; comune di Quarto d’Altino presso l’Azienda Agricola Veronese. la massima quantità di allodole catturabili, infine, ammonta a 500 esemplari.

 

Con l’uccellagione viene ancora consentita la cattura dell’Allodola (Alauda arvensis) classificata “vulnerabile” nella lista rossa degli uccelli nidificanti in Italia e in declino da 30 anni in tutta Europa e perciò specie che non può essere sottoposta a deroghe a norma della “Guida alla disciplina della caccia nell’ambito della direttiva 79/409/CEE sulla conservazione degli uccelli selvatici”.

 

Questo l’elenco delle località dove sono in funzione gli impianti di cattura della Provincia di Treviso: Fregona (località Monticella), San Pietro di Feletto (località S. Michele), San Zenone degli Ezzelini (località Via Cime).

 

Ufficio Stampa Eurodeputato Andrea Zanoni

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