Venezia, 6 agosto 2021
“Da tre mesi siamo in attesa di risposte dalla Giunta Zaia sul potenziamento degli organici Spisal: nel frattempo si continua a morire di lavoro, ben 10 vittime nella sola provincia di Treviso da inizio anno, a cui si aggiungono più di 4mila infortuni. Sono numeri tremendi, la Regione ha il dovere di intervenire con una decisa azione di sensibilizzazione e formazione alla sicurezza, rivolta sia ai lavoratori che alle imprese, oltre a rafforzare le attività di controllo. È inutile piangere queste morti se non si fa abbastanza per evitarle, sono lacrime di coccodrillo”. Sono le dure parole del consigliere PD a Palazzo Ferro Fini Andrea Zanoni, che ha presentato una nuova interrogazione per ribadire la necessità di interventi urgenti da parte delle istituzioni.
“È una scia di sangue diminuita durante il lockdown, anche se gli infortuni denunciati – 65.437 – sono stati appena il 15% in meno rispetto al 2019. Oggi siamo ai livelli pre-pandemia se non peggio: il prezzo della ripresa non può assolutamente essere questo. Anche il presidente Mattarella, ancora una volta, ha espresso la propria preoccupazione, definendo gli incidenti sul lavoro ‘una piaga sociale inaccettabile’. Piaga che non si riesce a curare”, lamenta il consigliere del Partito Democratico che in chiusura si sofferma sul caso dell’incidente a Ponte della Priula, alle Fornaci Grigolin, dove lo scorso 21 luglio ha perso la vita un operaio di 23 anni: “Il legale rappresentante è stato indagato per omicidio colposo, mentre l’autopsia ha chiarito che la morte è avvenuta per caduta dall’alto, senza che ci sia stato alcun malore. Qualora dovesse esserci un processo – chiede nell’interrogazione – la Regione si costituirà parte civile?”.