Il TAR del Veneto ha sospeso ieri, 31 agosto, con il Decreto cautelare monocratico n.379/2020, il calendario venatorio nella parte relativa alla caccia che la regione Veneto aveva illegittimamente deciso di far partire in “preapertura”, ovvero da mercoledì 2 settembre, alla Tortora selvatica, specie in difficoltà di conservazione a livello europeo, e ad alcuni corvidi come la gazza, la ghiandaia, la cornacchia grigia e la cornacchia nera.
Per queste cinque specie viene così bloccata la cosiddetta “preapertura” concessa dal Veneto in deroga alla legge nazionale nonostante l’apertura generale della stagione venatoria sia prevista per la terza domenica di settembre, ovvero il 20 settembre, giorno che coincide con le elezioni regionali. Ora il TAR esaminerà collegialmente la questione il 23 settembre e così tutti i giorni di preapertura (2, 3, 5, 6 e 7 settembre 2020) per queste specie salteranno definitivamente.
Si tratta di una bocciatura che il Presidente del TAR del Veneto ha adottato grazie al ricorso delle associazioni LAC, WWF Italia, LIPU, LAV, ed ENPA che oltre a concentrarsi sulla preapertura, pone ben cinque motivi di ricorso, come la mancanza di un Piano Faunistico Venatorio aggiornato (quello del Veneto risale al 2007 e dopo la scadenza del 2012 è stato riesumato a suon di leggine di proroga), la mancanza della Valutazione di incidenza ambientale sul calendario venatorio, la caccia a specie minacciate come la Pavoncella e il Moriglione, la mancata lettura dei tesserini di caccia necessaria per capire la consistenza degli uccelli migratori, il tutto in violazione di Direttiva UE e accordi internazionali sulla tutela degli uccelli migratori.
“Questa è una vittoria delle associazioni ricorrenti LAC, WWF Italia, LIPU, LAV, ed ENPA alle quali va il mio personale ringraziamento, ma anche di tutti i veneti che amano la natura e che oggi possono festeggiare”, ha commentato Andrea Zanoni consigliere regionale del Partito Democratico e candidato alle elezioni regionali. “Zaia poteva evitare questa figuraccia se solo avesse ascoltato le nostre richieste dello scorso giugno, quando con la collega Anna Maria Bigon gli chiedemmo di vietare la caccia alle specie in declino e di ascoltare le indicazioni tecnico scientifiche dell’ISPRA, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che chiedeva di escludere la tortora selvatica dalla preapertura. Ha invece approvato un calendario sotto la dettatura delle associazioni di caccia preferendo assecondare la loro ingordigia dato che nemmeno con la crisi ambientale vogliono rinunciare a sparare a specie in declino oggi seriamente minacciate dai cambiamenti climatici”. “Mi auguro che i cittadini veneti che per la stragrande maggioranza sono per la tutela della natura e degli animali – ha concluso Zanoni – il prossimo 20 settembre, giorno di apertura generale della caccia, quando si recheranno alle urne ricordino, magari aiutati dal rumore delle schioppettate, l’importanza del loro voto”.