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Il TAR del Lazio sancisce l’illegittimità della Superstrada Pedemontana Veneta

Treviso 1-01-2012

Andrea Zanoni: ”Avvalorate dalla giustizia civile le istanze di comitati e cittadini”. Con la sentenza recentemente emessa dal TAR del Lazio in merito alla procedura di realizzazione della Superstrada Pedemontana Veneta sono state finalmente ripristinate condizioni di legalità ripetutamente aggirate dai governanti regionali.
“Non posso che accogliere con soddisfazione il pronunciamento della giustizia amministrativa che ha censurato in modo inequivocabile la condotta illegittima tenuta dalla Regione Veneto” commenta Andrea Zanoni eurodeputato ambientalista trevigiano alla lettura della sentenza del TAR del Lazio.

“ Le irregolarità più volte denunciate dai comitati di cittadini, sorti in questi anni per contrastare il progetto della superstrada Pedemontana e contestarne l’insostenibilità ambientale e finanziaria, sono state formalmente riconosciute anche dall’autorità giudiziaria”.
“I giudici spiegano chiaramente come il modo di operare del governo regionale, attraverso l’abuso della decretazione di urgenza e le successive accelerazioni al progetto impresse dal super commissario Vernizzi, sia stato lesivo dei principi di trasparenza e delle legittime aspettative delle comunità locali letteralmente travolte da questo progetto”.
Zanoni è intervenuto recentemente con un’interrogazione alla Commissione Europea per denunciare il rifiuto delle autorità regionali di fornire ai sindaci ed ai comitati i documenti di questo progetto, il tutto il palese violazioni delle Direttive Comunitarie sulla trasparenza degli atti relativi a progetti con ricadute sull’ambiente (Cf.: http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+WQ+P-2011-009842+0+DOC+XML+V0//IT&language=IT ).
L’esponente politico dell’Italia dei Valori interviene sul dibattito innescato dalla sentenza dei giudici romani “Non meraviglia- afferma Zanoni- il disappunto degli industriali, si rimane piuttosto sconcertati dall’imbarazzante affermazione del presidente della Regione.  Zaia quando  parla di questa sentenza come di un “male per eccesso di democrazia” tradisce, se non  una mentalità fascistoide, certamente una concezione inquietante di democrazia controllata.”
“Il presidente Zaia (neofirmatario della mastodontica operazione immobiliare chiamata Venetocity) dimostra di essere più preoccupato degli interessi dei potentati economico-finanziari che non della qualità della vita e del futuro dei cittadini veneti.”
Zanoni conclude con un appello: “Questa sentenza rinnova la speranza che il sistema perverso delle procedure seguite nella progettazione e realizzazione delle così dette grandi opere sia bloccato. Quanto mai prezioso appare in questo momento l’impegno sul territorio di tutti quei cittadini e comitati che credono in un futuro di democrazia reale, in cui beni comuni come ambiente e territorio non siano sacrificati agli interessi privati di oligarchie politico-industriali minoritarie che perseguono un modello di sviluppo iniquo ed ecologicamente insostenibile. A tutti i cittadini impegnati a difendere il territorio veneto rinnovo la mia solidarietà, il mio impegno e il pieno appoggio politico.”

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