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Il boss della mafia a Treviso – Zanoni (PD): “Non mi sorprende, ormai il Veneto è una regione infiltrata. La Giunta Zaia si impegni con maggior determinazione per contrastare la criminalità organizzata”

Venezia, 22 novembre 2019

“Trovo inquietante venire a conoscenza del fatto che proprio nella mia provincia ha trovato rifugio Matteo Messina Denaro, boss della mafia, latitante da 20 anni e ricercato in tutto il mondo, successore di Totò Riina. Mi inquieta ma non mi sorprende, è un’altra conferma di come la criminalità organizzata abbia ormai messo radici in Veneto”. È quanto afferma Andrea Zanoni, consigliere del Partito Democratico, in seguito alle notizie di stampa sulla presenza del superlatitante Messina Denaro in provincia di Treviso, a Salgareda, in mezzo al Prosecco, nascosto in una cantina. 

 

“Le molteplici indagini e gli arresti per mafia e camorra, da Caorle a Eraclea solo per citare i casi più recenti, addirittura per condizionare l’esito delle elezioni, dimostrano che non siamo più una regione a rischio, bensì infiltrata. D’altronde la criminalità organizzata interessa il potere economico e si sposta dove c’è denaro. Da tempo come Gruppo PD sollecitiamo un impegno maggiore della Giunta Zaia con mozioni, interrogazioni, emendamenti per dare forza e concretezza alla legge regionale 48 del 2012 contro le infiltrazioni mafiose, a cui la Regione assegna pochissimi fondi, direi briciole.

 

Quest’anno solo in seguito a un nostro emendamento al bilancio 2020 abbiamo ottenuto un aumento dei fondi stanziati, in partenza erano di poche migliaia di euro, soldi che restano evidentemente insufficienti. Zaia e la sua Giunta prendano consapevolezza che il Veneto è una regione infiltrata e che perciò bisogna lottare con costanza e maggior determinazione, impegnando risorse adeguate”.

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