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Giornata regionale in ricordo delle vittime delle mafie – Vicepresidente Pigozzo: “Scuola, prima palestra di libertà, primo baluardo contro il crimine”. Romani (Avviso Pubblico): “A Treviso, una giornata di legalità organizzata”.

Venezia, 19 mar. 2019 – “Nel giorno della lotta alle mafie e della memoria delle vittime innocenti, noi vogliamo affermare che crediamo nel Diritto, nella Giustizia, nella Democrazia, che rifiutiamo le scorciatoie ingannevoli della illegalità e della violenza. Vogliamo dire insieme e dimostrare concretamente che ci impegniamo a difendere la Libertà”. Sono le parole del Vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto Bruno Pigozzo che, con la sua allocuzione, ha rappresentato l’Assemblea legislativa nel corso della Giornata Regionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie celebrata questa mattina a Treviso. La manifestazione è stata promossa dalla Regione del Veneto e realizzata da Avviso Pubblico, l’associazione che riunisce gli amministratori pubblici impegnati nella promozione della cultura della legalità, in collaborazione con il Comune di Treviso e Libera, la rete di associazioni, cooperative, movimenti e gruppi contro le mafie. Presenti nella struttura che ha ospitato l’evento (la palestra della piscina comunale di Treviso), oltre alle massime autorità civili, militari e cittadine, tra le quali il Sindaco Mario Conte, il cui saluto ha aperto la giornata, anche i Consiglieri Riccardo Barbisan (Lega Nord), Patrizia Bartelle (Italia In Comune), Simone Scarabel (Movimento 5 Stelle), Andrea Zanoni (Partito Democratico) e l’Assessore regionale Cristiano Corazzari.

“La Giornata di Treviso – sono le parole di Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale dell’Associazione Avviso Pubblico – è stata l’occasione, per gli studenti di 14 scuole secondarie di secondo grado del Veneto, di presentare i propri elaborati preparati in memoria delle vittime di mafia. Si tratta di lavori frutto di progetti svolti nel corso dell’anno scolastico che hanno portato gli studenti ad incontrare familiari delle vittime di mafia, testimoni di giustizia, rappresentanti delle varie realtà associative, per conoscere il fenomeno della criminalità organizzata ed elaborare le strategie di contrasto. Questi lavori danno l’idea di un Veneto, fatto di giovani e adulti, che non chiude gli occhi: se si tratta di criminalità organizzata, oggi da Treviso parte una rete di legalità organizzata”.

Di seguito, nel porgere i saluti a nome dell’Assemblea legislativa veneta, il Vicepresidente Pigozzo ha ricordato che “Il Consiglio regionale del Veneto, con la legge 48 del 2012, volle istituire nel 21 marzo la “Giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie” per riaffermare e consolidare i valori della legalità e della cittadinanza responsabile, favorendo la realizzazione di iniziative di prevenzione e contrasto al crimine organizzato e di stampo mafioso. La celebrazione di quest’anno è stata anticipata al 19 marzo per permettere la più ampia partecipazione alla manifestazione nazionale della XXIV edizione della Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che si svolgerà a Padova giovedì 21 marzo. La scelta di Padova non è casuale: come disse don Ciotti, presidente e fondatore di Libera ‘nel Nordest, e le tante inchieste giudiziarie lo stanno a dimostrare, la criminalità organizzata ha attecchito e prosperato con lo spaccio di droga, ma pure nel più recente traffico di rifiuti, nelle finanze, nel riciclaggio di denaro sporco con l’acquisto di immobili, fino alle redditizie sale scommesse’. Oggi gli studenti – ha puntualizzato il Vicepresidente Pigozzo – presentano la sintesi creativa del lavoro di approfondimento svolto nei mesi scorsi con il supporto degli insegnanti e il contributo di Avviso Pubblico e Libera. A tutti va il mio più sincero grazie a nome del Consiglio regionale per l’investimento culturale che non mancherà di portare frutto. Inoltre, punto qualificante di questa giornata di riflessione è il Premio legalità e Sicurezza, destinato agli operatori della sicurezza che nell’anno si sono contraddistinti per particolari meriti nel campo del contrasto alle mafie, all’usura, alle truffe verso gli anziani e per la tutela del made in Italy. Inoltre oggi facciamo memoria di quanti hanno dato la loro vita nella lotta alle mafie leggendo solennemente i nomi”.

“La scelta del 21 marzo, giorno idealmente legato alla primavera – ha aggiunto Pigozzo – sottolinea il concetto di rinascita contrapposto appunto alla violenza dei seminatori di morte. Le organizzazioni criminali di stampo mafioso che hanno dato vita ad una multinazionale del terrore, non conoscono confini e non hanno alcuna etica e remora nel seminare e diffondere una cultura di morte. Ma le mafie si sono trasformate e, soprattutto da noi in Veneto, non hanno il volto truce della violenza brutale che, per altro, può sempre materializzarsi velocemente all’occorrenza, non coinvolgono solo noti mafiosi ma investono professionisti insospettabili, imprenditori dal volto pulito pronti a riciclare denaro sporco o a mettersi al servizio del crimine per inquinare l’economia del nostro Paese. Per risolvere la sfida posta dalle mafie non basta quindi trovarci per commemorare le vittime come facciamo oggi o indignarci quando si scopre a che sono ben vive e radicate anche qui da noi Cosa Nostra, la ‘Ndrangheta, la Camorra, la Sacra Corona Unita o le altre organizzazioni mafiose straniere. Non è sufficiente nemmeno l’impegno straordinario di magistrati e Forze dell’Ordine: il miglior alleato delle mafie è l’indifferenza, il non voler vedere, il far finta di nulla, l’omertà. In noi prevale la dimensione emergenziale e non pensiamo invece che la guerra alla mafia si deve combattere giorno dopo giorno. Non abbiamo bisogno di eroi, ma di cittadini che credono nella legalità, che rifiutano le scorciatoie dell’imbroglio, cittadini che rispettano la legge e non di furbetti che fanno di tutto per eluderla. Ognuno di noi quando usa l’inganno nel lavoro, nella scuola, nella società, oppure l’evasore fiscale che sottrae risorse alla collettività, o chiunque non rispetti norme e ordinanze alimenta quel terreno di coltura che è l’humus su cui poi attecchisce e cresce il sistema criminale. Scriveva Pier Paolo Pasolini: “Non si lotta solo nelle piazze, nelle strade, nelle officine, o con discorsi, con gli scritti, con i versi: la lotta più dura è quella che si svolge nell'intimo delle coscienze, nelle suture più delicate dei sentimenti” e a queste parole fa eco Calvino con il suo memorabile “Apologo sull’onestà nel paese dei corrotti” articolo pubblicato dal quotidiano “Repubblica” nel marzo del 1980 che andrebbe ri-letto nelle nostre scuole assieme ai libri di Sciascia, Consolo, Gesualdo Bufalino che con una memorabile immagine disse che “La mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari”.

“Perché la scuola – ha sottolineato il Vicepresidente Pigozzo – è la prima palestra della libertà, è il primo baluardo contro il crimine.  La cultura è vita, non dimentichiamolo mai.  Per Sciascia, non diversamente da Calvino la soluzione è quella di formare un esercito di persone corrette, iniziando dal contarsi per scoprire “che magari siamo isolati, ma non soli”. Non siamo soli: oggi centinaia di persone si sono trovate a Treviso, a Padova giovedì saremo in migliaia. Il Veneto migliore risponde compatto alla sfida della lotta alle mafie ben sapendo che questa lotta non si limita ad oggi, ma si evolve giorno dopo giorno ad iniziare da gesti e comportamenti semplici per giungere poi allo straordinario coraggio delle forze dell’ordine che poi ringraziamo pubblicamente. Certo, in questa sfida a volte possiamo sentirci isolati, ma non siamo soli. E non saremo soli se non faremo finta di nulla, se non volgeremo il capo quasi a nasconderci. Ripeto: la prima battaglia è nella nostra coscienza: non è fuggendo ma è assumendo le proprie responsabilità che si diventa uomini e donne”.

Successivamente, prima dell’intervento a video di Umberto Ambrosoli, figlio di Giorgio Ambrosoli, vittima della mafia, commissario liquidatore della Banca Privata Italiana, assassinato l’11 luglio 1979, e della lettura dei nomi delle vittime di mafia, i rappresentanti degli studenti di 14 istituti scolastici veneti hanno illustrato i propri lavori. In particolare, il Liceo Duca d’Aosta di Padova e l’Istituto Cavanis di Possagno hanno realizzato due video dedicati alla memoria di Cristina Pavesi, studentessa ventiduenne di Conegliano morta nel 1990 a seguito di un’azione armata della Mala del Brenta; il Liceo linguistico Veronesi di Montebelluna, un video di sensibilizzazione sul fenomeno della mafia, incentrato sulla vicenda di Annalisa Durante, ragazza napoletana uccisa per errore nel 2004 durante una sparatoria tra fazioni camorristiche; l’Istituto tecnico Calabrese Levi di San Pietro in Cariano, un video sulla vicenda dell’agente di polizia Vincenzo Li Muli, appartenete alla scorta di Paolo Borsellino, caduti nella strage di via d’Amelio; il Liceo Duca degli Abruzzi di Treviso, una lectio ispirata al saggio di Giovanni Falcone “Cose di cosa nostra” sul tema dell’indifferenza che circonda i fenomeni legati alla criminalità organizzata e sulla vicenda di Giuseppe Di Matteo, vittima di mafia, ucciso nel tentativo di far tacere il padre, collaboratore di giustizia, Santino; il Liceo Classico 25 aprile di Portogruaro e il Liceo Pigafetta di Vicenza hanno invece posto l’attenzione sulle storie di una parte dei 108 bambini vittime dei delitti di mafia. Gli studenti dell’Istituto tecnico di Montecchio hanno presentato un video che ha come tema portante un messaggio contro l’omertà ispirato alle vicende delle vittime di mafia Rossella Casini e del giornalista Giuseppe Fava. L’Istituto Alberti di Abano Terme hanno presentato un video-progetto su Lea Garofalo, donna vittima di mafia. Gli studenti dell’Istituto tecnico di Feltre hanno presentato una canzone dedicata alla figura di Giuseppe Impastato, mentre quelli dell’Istituto Giuseppe Medici di Legnago, anche con il supporto di un video, la storia del magistrato Francesca Morvillo, morta con il marito Giovanni Falcone nell’attentato di Capaci. Il Liceo dell’istituto Primo Levi di Badia Polesine, ha presentato un video in stop motion che narra la storia del carabiniere polesano Silvano Franzolin, caduto nell'attentato mafioso noto come Strage della Circonvallazione, a Palermo. Il Liceo scientifico Giuseppe Berto di Mogliano Veneto, ha posto l’attenzione anche alla vicenda di Gabriele Bortolozzo che si batté contro l’inquinamento di Porto Marghera, presentazione che si è conclusa con la lettura di una poesia di denuncia di Ferruccio Brugnaro. Infine, il Liceo Montale di San Donà di Piave ha presentato un video dedicato al palermitano Padre Giuseppe ‘Pino’ Puglisi, ucciso dalla mafia nel 1993, simbolo di impegno evangelico e sociale.

Nel corso della Giornata regionale di Treviso i rappresentanti del Consiglio regionale hanno consegnato alle Forze dell’Ordine il “Premio Legalità e Sicurezza 2019” hanno consegnato infine i Premi Legalità e Sicurezza 2019 ai rappresentanti delle forze dell’ordine. In particolare sono stati premiati gli appartenenti all’Arma dei Carabinieri: Gianfranco Giannini e Paolo Lorelli del Comando Provinciale di Belluno, Corrado Quarta della Compagnia di Padova, Nicola Cocchiarella del Comando Stazione di Legnaro (PD), Giuseppe De Cesare del Comando Provinciale di Venezia Antonio Bellanova, Rosario Vigliotti, Luigi Baù e Giuseppe Tucci della Compagnia di Bassano del Grappa (VI), Gianluca Lombardi, Massimo Mansutti, Christian Viola, Simone Marzoli della Compagnia di Vicenza. Sono stati inoltre premiati, per la Polizia di Stato, Enrico Fantini ed Enrico Mazzardis della Questura di Padova; Mauro Marotto della Questura di Treviso; per la Questura di Venezia, Francesco Caschini e i componenti della sua squadra Giuseppe Chindemi, Francesco Contro, Giuseppe Benetello, Cosimo De Tommasi, Giuseppe Taddeo, Antonio Lecce, Antonino Fedele, Antonio Alberto Pugliese e Sara Matrisciano, e i funzionari della Squadra Mobile, Elena Gregorio e Roberto De Fina; della Questura di Verona Vincenza Falco e Gabriele Iago Sesti, Nicola Biondani, Jader Castioni, Dario Fiore, Antonio Taurino, Salvatore Polito, Giovanni Battista Sannia, Giuseppe Raja, Giuseppe Orazio Polito, Loris Colpini, Giuseppe Lagravinese. Infine, per la Guardia di Finanza di Venezia, il premio è stato consegnato al Maresciallo Aiutante Maurizio Lorenzetti.

 

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