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Divieto di combustione all’aperto e inquinamento aria. Interrogazione Zanoni (PD): “Applicazione a macchia di leopardo rende inutile contrasto ad inquinamento aria. La Regione come intende intervenire?”.

“La vicenda legata ad una missiva dello scorso ottobre, con la quale il Comandante dei Carabinieri Forestali di Bassano del Grappa chiedeva ai 17 sindaci dei Comuni del Nordest della provincia di Vicenza di fornire il quadro delle ordinanze e dei regolamenti comunali riguardanti il divieto di combustione all’aperto di residui vegetali, ha rivelato una situazione a dir poco anacronistica. Di fatto, emerge un contesto di applicazione a macchia di leopardo dei divieti regionali di combustione all’aperto che rende vane le misure di contrasto all’inquinamento atmosferico. Ma l’inquinamento non conosce i confini amministrativi dei Comuni. E impone una regia regionale in grado di uniformare le disposizioni su tutto il territorio veneto”.

A dirlo il consigliere regionale del PD Veneto, Andrea Zanoni, che sulla questione ha presentato un’interrogazione rivolta agli assessori all’ambiente e alla sanità, assieme ai colleghi Anna Maria Bigon (PD), Arturo Lorenzoni (portavoce opposizione), Cristina Guarda (Europa Verde) ed Erika Baldin (M5S).

Nell’interrogazione si riporta nero su bianco che “il Piano straordinario per la qualità dell’aria, condiviso da tutto il Bacino Padano, prevede, tra le misure strutturali/permanenti durante tutto il periodo invernale il divieto su tutto il territorio regionale di qualsiasi tipologia di combustioni all’aperto. Non solo: con delibera apposita (la n.238 del 2 marzo 2021), la Giunta regionale, in esecuzione della sentenza della Corte di Giustizia europea del 10 novembre 2020, ha inoltre approvato un Pacchetto di misure straordinarie per la qualità dell'aria. Tra queste, nell’ambito Agricoltura, è inserito il divieto di combustione all’aperto di residui vegetali ed il potenziamento dei controlli. E nello stesso sito web della Regione si comunica a chiare lettere che è di fatto vietata qualsiasi tipologia di combustioni all’aperto, compreso l’abbruciamento di residui vegetali, in tutto il territorio della regione dal 1 ottobre al 30 aprile di ogni anno”.

“Il Comandante dei Carabinieri Forestali del bassanese – conclude Zanoni – richiama alle normative in vigore e ad una collaborazione fattiva sul fronte del contrasto all’inquinamento. Tutto questo anche per ovviare alle procedure di infrazione che l’Unione Europea intraprende verso l’Italia alla luce dei costanti e ripetuti superamenti dei valori limite rilevati rispetto alle emissioni in atmosfera di polveri sottili ed agenti inquinanti. Ma, a fronte di questo quadro di applicazioni frammentato, come pensa di intervenire la Giunta regionale? L’emergenza è sotto gli occhi di tutti: ci troviamo infatti in piena allerta da polveri sottili e serve un impegno vero da parte della Regione. Non deroghe o, peggio, le passerelle di Zaia che va ad accendere i Panevin”.

 
 
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