Il 14 ottobre 2013, il Comune di Vittorio Veneto ha presentato alla Provincia di Treviso la richiesta di deroga ai limiti di accettabilità per la discarica Forcal, che si trova a soli 100 metri dalla scuola elementare Alessandro Manzoni. L’eurodeputato PD Andrea Zanoni ha affermato: «È scandaloso solo pensare ad un ampliamento dello spettro di materiali conferibili. Mi auguro che la richiesta venga rigettata senza esitazione, perché diversamente si metterebbe a rischio la salute dei cittadini di Vittorio Veneto e soprattutto quella di tanti bambini»
Come risulta dal Bollettino Ufficiale della Regione (BUR) Veneto numero 90 del 25 ottobre 2013, il Comune di Vittorio Veneto ha presentato alla Provincia di Treviso la richiesta di screening per aprire la Valutazione di Impatto Ambientale per la discarica di inerti in località Forcal.
Il Comune, proprietario del sito e il gestore, Centro Recuperi Piave, dunque, hanno chiesto un ampliamento dei rifiuti conferibili, ovvero una domanda di deroga ai limiti di legge di accettabilità per il contenuto di alcuni elementi nell’eluato dei rifiuti da conferire nella discarica Forcal, ovvero nel liquido ottenuto sottoponendo quei rifiuti ad un test di cessione.
Nel frattempo, procedono a rilento il recupero e la bonifica della discarica, finita al centro di uno scandalo ecologico alcuni anni fa che portò al sequestro dell’area, con estromissione della precedente gestione, per l’elevata concentrazione di alcuni metalli come piombo, zinco, cadmio, nichel, mercurio.
L’eurodeputato PD Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «L’Amministrazione di Vittorio Veneto chiede in pratica che i rifiuti possano superare di tre volte il limite di legge. La discarica comunale è già stata autorizzata a ricevere rifiuti da siti contaminati e i rifiuti da attività di bonifica identificati con codice 191302. Già in passato sono stati conferiti in questa discarica rifiuti impropri ed ora per rimuoverli sono i cittadini che in pratica devono sostenere costi ingenti. Mi auguro che la Provincia non prenda nemmeno in considerazione l’ipotesi di ampliare le maglie dei rifiuti conferibili per poter pagare questi costi. Siamo di fronte ad una discarica in pieno centro abitato che andrebbe chiusa immediatamente: si ha l’impressione che l’Amministrazione comunale in questo caso abbia dimenticato ogni principio di cautela. Non ci sono parole per dire quanto pericoloso sarebbe per la salute degli abitanti concedere una simile autorizzazione, tanto più che il sito è a soli 100 metri dalla scuola elementare “Alessandro Manzoni” di via Marcinelle, per non parlare poi della possibile contaminazione dell’acqua di falda».
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