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Disboscamento torrente Rosandra, l’Ue indaga

Il Commissario Ue all’Ambiente chiede informazioni alle autorità italiane in seguito all’interrogazione di Andrea Zanoni (Eurodeputato IdV). Si parla di “potenziale infrazione della direttiva Habitat”. Zanoni: “L’Italia deve capire che l’ambiente non è un optional”

“La Commissione europea chiederà alle autorità italiane di fornire chiarimenti in merito all’intervento di disboscamento sull’alveo del torrente Rosandra in Friuli Venezia Giulia”. E’ la risposta del Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik all’interrogazione presentata da Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV e membro della commissione ENVI Ambiente, Salute pubblica e sicurezza alimentare, sul piano “Alvei puliti” che ha comportato il pressoché totale disboscamento di vaste aree golenali nella regione. “Adesso aspettiamo l’esito dell’indagine europea. Probabile l’ennesima violazione ambientale italiana”.

 

Zanoni aveva denunciato lo scorso aprile l’intervento di disboscamento della Protezione Civile della Regione Friuli Venezia Giulia eseguito sui fiumi di circa 50 comuni durante il periodo riproduttivo di molte specie di fauna selvatica. “Per tale intervento della Protezione Civile sono stati invocati motivi d’urgenza non sufficientemente documentati, considerato che l’operazione era stata preannunciata già nel mese di novembre 2011”, aveva detto Zanoni. “In particolare è stata omessa la procedura di valutazione di incidenza della direttiva Habitat che vincola ogni piano o progetto a precise prescrizioni”. 

 

Già il WWF del Friuli Venezia Giulia aveva denunciato che nell’area interessata è stato quasi totalmente distrutto l’habitat codificato 92A0 “Foreste a galleria”, con conseguenze gravi a medio termine per le specie faunistiche, in particolare l’avifauna, in considerazione della presenza di nidificazioni in corso sugli alberi abbattuti e di anfibi. “E questo nonostante la funzionalità fluviale del torrente risultava ottima, come riportato nello studio redatto nel 2007 dall’Agenzia Regionale per l’Ambiente e dalla Provincia di Trieste”, incalza Zanoni.

 

Oggi la Commissione europea ringrazia l’Eurodeputato per “le informazioni trasmesse” sulla “potenziale infrazione di diversi articoli della direttiva Habitat (92/43/CEE) e della direttiva Uccelli (2009/147/CE)”. “Le infrazioni italiane in campo ambientale ormai non si contano più. Le autorità italiane devono capire una volta per tutte che le normative Ue sull’ambiente non sono un optional”, conclude l’Eurodeputato.

 

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