“Una mozione assolutamente inutile, niente più che aria fritta. Perdiamo tempo in aula e prendiamo in giro i cacciatori”. Andrea Zanoni (Pd), Cristina Guarda (Amp), Patrizia Bartelle (M5S) dell’Intergruppo Tutela Animali e Natura condannano senza mezzi termini la mozione presentata dal collega Sergio Berlato sull’applicazione della caccia in deroga per la stagione venatoria 2017/2018, passata con 26 voti favorevoli di Lega, Lista Zaia, Forza Italia e Tosiani, 14 contrari di Pd, 5 Stelle, AMP e Articolo 1-Mdp. “Ce l’hanno ricordato tutti e in tutti i modi che non è possibile sparare ad alcune specie – si legge in una nota diffusa dai tre consiglieri – La legge sulla caccia prevede la lista delle specie cacciabili e tra questi non rientrano certo fringuello, peppola, pispola, frosone, prispolone e storno. Si tratta infatti di piccoli passeriformi protetti in tutta l’Unione Europea dalla Direttiva Uccelli. Qualcuno in Regione ha la memoria corta dato, che l’Italia è stata condannata l’11 novembre del 2010 con la sentenza della Corte di Giustizia Europea n.C-164/09 grazie al Veneto e ad altre Regioni nel 2010 proprio per la caccia in deroga. In ordine di tempo, l’ultima bocciatura è arrivata dall’Ispra lo scorso 5 maggio: nelle motivazioni viene sottolineato come non si possano applicare le deroghe perché il concetto di ‘piccola quantità’ è inapplicabile ai passeriformi, specialmente alle specie migratrici”. “Visto che non è possibile calcolare le piccole quantità, le uniche deroghe applicabili sono quelle per tutela della salute pubblica, della biodiversità e in caso di danni all’agricoltura. I piccoli passeriformi non rientrano certo in nessuna di queste casistiche. Questa mozione – terminano Zanoni, Guarda e Bartelle – più che alla caccia in deroga mira alla caccia dei voti degli esponenti più creduloni del mondo venatorio, vere vittime di un provvedimento senza futuro”.