“Ieri il Consiglio regionale del Veneto ha approvato una nuova legge sugli appostamenti di caccia che li esenta dall’autorizzazione paesaggistica anche se saranno edificati in aree tutelate come quelle della Rete Natura 2000, i Siti di importanza comunitaria (SIC), le Zone di Protezione Speciale (ZPS), le riserve naturali”. In una nota congiunta i consiglieri regionali Cristina Guarda (AMP) e Andrea Zanoni (PD) commentano il voto del Consiglio regionale sugli appostamenti fissi di caccia.
“Viene esteso e distorto il recepimento dell’art.7 del Collegato ambientale, entrato in vigore appena lo scorso 2 febbraio – spiegano i due esponenti dell’area Dem – che non prevedeva per gli appostamenti fissi di caccia l’esenzione dell’autorizzazione paesaggistica. La legge approvata contiene inoltre una grave anomalia, unica a livello nazionale, perché consente appostamenti fissi addirittura con superficie pari a 12 metri quadri, dove ci può stare una camera da letto se non certi mini appartamenti. Letteratura sulla caccia e altre norme vigenti prevedono per questi appostamenti dimensioni mai superiori ai 2 o 3 metri quadrati”.
“In Commissione ambiente stiamo predisponendo una legge contro il consumo del suolo e poi il Consiglio approva addirittura una legge come questa con i maxi appostamenti esentati sia dall’autorizzazione edilizia sia da quella paesaggistica – continuano la Guarda e Zanoni – una contraddizione sulla quale la maggioranza dovrebbe fare chiarezza al proprio interno. Per tutte queste ragioni, ma anche per il fatto che questa norma prevedrà cittadini di serie A e di serie B in tema di autorizzazioni a costruire dove i comuni mortali dovranno rispettare le leggi ambientale mentre i cacciatori no, abbiamo votato contro la legge scritta da chi in Consiglio pensa solo a rendere meno stringenti i gradi di tutela delle norme statali ed europee sulla tutela della fauna selvatica e dell’ambiente”.