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Bigon e Zanoni (Pd): “Basta discariche a Verona, interrogazione su Cà Baldassarre”

(Arv) Venezia 23 mar. 2024 –     “L’area individuata per la nuova discarica di amianto si trova a meno di 1,4 km dal pozzo idrico pubblico più vicino, e a meno di 4 chilometri scorre il fiume Mincio. Le criticità ambientali del fondo di Cà Baldassarre già come discarica di rifiuti solidi urbani sono note e ampiamente dimostrate: caricare il sito e il territorio di una nuova discarica di rifiuti contenenti amianto non sarebbe sostenibile”. In una interrogazione a risposta scritta ‘La Giunta regionale intende autorizzare la realizzazione di una discarica di amianto presso la località Ca’ Baldassarre di Valeggio sul Mincio, nonostante l’opposizione dei cittadini residenti nonché le criticità ambientali che hanno già interessato la zona in oggetto?’, la consigliera regionale Pd Anna Maria Bigon, con il collega Andrea Zanoni, torna a esprimere “contrarietà, che è anche quella del territorio, al nuovo impianto, chiedendo alla Regione di dichiarare le sue vere intenzioni e assumersi la responsabilità della scelta”. “Inoltre – ribadiscono Bigon e Zanoni – è necessario portare alla discussione e al voto in Consiglio regionale la mozione a nostra firma per ripristinare il divieto di realizzare discariche in zone di ricarica degli acquiferi votato nel 2022 dalla attuale maggioranza”. “La rendicontazione n. 188 del 3 ottobre 2023, avente ad oggetto il ‘Rapporto annuale sulla Produzione e Gestione di Rifiuti Speciali in Veneto’ – spiegano gli esponenti Dem – evidenzia la presenza, sul territorio della Regione del Veneto, di 7 discariche per rifiuti urbani, 3 inceneritori, 19 discariche per rifiuti speciali e 404 centri di raccolta, il 23,5% dei quali è sito nella provincia di Verona, con un evidente aggravio rispetto alle altre province”. “Per quanto riguarda, nello specifico, l’amianto – aggiungono Bigon e Zanoni – l’Allegato A alla DGR n. 988 del 9 agosto 2022 ha stimato il quantitativo di cemento-amianto per la Regione del Veneto, il quale è risultato pari a 155.499 metri cubi, di cui la provincia di Verona ne costituisce la quota maggiore, 30.880 metri cubi”. “I progetti che pendono su Caluri e Cà Baldassarre rappresentano due gravi emergenze del territorio scaligero – concludono i consiglieri del Pd – Il perdurante silenzio della Regione, che ad oggi non ha risposto all’analoga interrogazione del 30 ottobre 2023 su Caluri, è indicativo della volontà di non confrontarsi e di non volersi assumere la responsabilità delle scelte”.

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