“La Regione non risponde alle interrogazioni dell’8 marzo e del 15 giugno di quest’anno e così mi rivolgo all’Autorità nazionale anti corruzione di Raffaele Cantone”. Questa la decisione del consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni sul caso che riguarda le centraline idroelettriche, sul fiume Meschio e altri ed i possibili conflitti di interessi nel Comitato Via (Valutazione impatto ambientale) della Regione che ha autorizzato i progetti.
“Nonostante le due interrogazioni, l’ultima dello scorso giugno in seguito a una lettera del sindaco di Vittorio Veneto, non è successo niente – spiega il consigliere Zanoni – Eppure del gruppo dei sei esperti esterni del Comitato Via si dice faccia parte una geologa rappresentante di una ditta del settore: se ciò risultasse vero, saremo dinnanzi a un potenziale conflitto di interessi, per altro lampante, alla luce del sole. È la legge regionale che fissa le disposizioni in materia di Via, la numero 4 del 2016, a vietare di svolgere attività professionale nel territorio di competenza del Comitato stesso per quanto riguarda l’elaborazione di progetti che siano sottoposti alla procedura di Valutazione di impatto ambientale”.
“Se non bastasse – prosegue il vicepresidente della commissione Ambiente – c’è la Direttiva Ue 2014/52, ‘Gli Stati membri provvedono affinché l’autorità o le autorità competenti assolvano ai compiti derivanti dalla presente direttiva in modo obiettivo e non si ritrovino in una situazione che dia origine a un conflitto di interessi. Qualora l’autorità competente coincida con il committente, gli Stati membri provvedono almeno a separare in maniera appropriata, nell’ambito della propria organizzazione delle competenze amministrative, le funzioni confliggenti in relazione all'assolvimento dei compiti derivanti dalla presente direttiva’. All’atto di accettazione della nomina, inoltre, gli esponenti del Comitato sono tenuti a confermare di non aver alcun impedimento di legge all’assunzione dell’incarico”.
“Per questo – conclude Zanoni – con la mia segnalazione chiedo all’Anac di intervenire per stoppare questa situazione, che contiene in sé un vizio tale da comportare potenzialmente la decadenza di diverse procedure approvate dal Comitato. Come si può ancora accettare che un membro del comitato Via per certi punti dell’ordine del giorno rappresenti il pubblico, per certi altri il progettista e per altri ancora il proponente di centrali idroelettriche? Questa situazione inoltre può mettere in difficoltà e in situazione di imbarazzo i componenti del Comitato Via in quanto viene condizionata la serena discussione interna allo stesso”.