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Aeroporto Canova (TV), Zanoni(IdV): “L’Ue faccia luce sul taglio degli alberi del parco naturale”

Andrea Zanoni (IdV) presenta interrogazione parlamentare alla Commissione europea sul taglio degli alberi del  Parco naturale regionale del fiume Sile (Treviso) per l’ampliamento del Canova. “Ennesimo sfregio ambientale al territorio trevigiano”

“L’Ue faccia luce sul taglio degli alberi nel parco del fiume Sile effettuato per l’ampliamento dell’aeroporto Canova di Treviso”. Lo chiede Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV, con un’interrogazione alla Commissione europea, sulla sospetta violazione della direttiva Habitat a causa del taglio di alberi di una zona protetta SIC (Sito d’interesse comunitario) all’interno del Parco naturale regionale del fiume Sile (Treviso). “Ancora una volta è stata aggirata la normativa ambientale in vigore per un interesse puramente economico”.

“Nonostante l’esplicita istruttoria del tecnico del Parco abbia stabilito che detto intervento non fosse conforme al Piano Ambientale vigente e che la Valutazione di Incidenza Ambientale fosse necessaria, il 23 novembre 2011 il Direttore del Parco ha comunque autorizzato l’intervento in deroga alle norme del Piano Ambientale – attacca Zanoni – E questo nonostante la zona in questione (SIC IT3240028) presenta habitat naturali prioritari”.

Non è la prima volta che Zanoni si occupa dell’aeroporto Canova di Treviso. L’Eurodeputato aveva già presentato un’interrogazione alla Commissione in merito ai lavori di “potenziamento e sviluppo delle infrastrutture di volo” operati tra giugno e novembre del 2011 e al loro rispetto con la normativa ambientale nazionale ed europea. “L’Ue sta indagando sull’ampliamento dell’aeroporto Canova di Treviso”, aveva risposto il Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik. “Ed è proprio in concomitanza di questi lavori che il 9 novembre 2011 AERTRE Aeroporto di Treviso S.p.A. ha chiesto all’Ente Parco Sile l’autorizzazione per il taglio/capitozzatura degli alberi – aggiunge l’Eurodeputato – Una richiesta già discutibile di per se, alla quale ha fatto seguito un’autorizzazione tutt’altro che limpida. Ancora una volta siamo costretti a chiedere l’aiuto dell’Europa per fare luce su una questione che puzza di bruciato e che vede l’ennesimo sfregio inflitto al territorio trevigiano”.

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