Giovedì 6 giugno, la proposta di regolamento per il funzionamento del Registro Tumori del Veneto torna all’esame della Commissione Sanità regionale, dopo il ritiro in Consiglio regionale causato dalle richieste di emendamento. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Mi auguro che il documento venga modificato dalla Commissione: in questo modo dovrebbe essere preso in esame di nuovo dal Garante della Privacy che sicuramente lo boccerebbe»
Giovedì 6 giugno, la proposta di regolamento per il funzionamento del Registro Tumori del Veneto approderà di nuovo in Commissione Socio – Sanità regionale. Il passaggio si è reso necessario dopo che venerdì 3 maggio scorso, il Consiglio Regionale ha rinviato l’approvazione per le richieste di emendamento presentate.
La discussione a Palazzo Ferro Fini avrebbe dovuto essere il passaggio finale e, invece, è stato bloccato il provvedimento con rinvio del testo alla Commissione regionale.
Tra meno di un anno dovrà essere discusso il Regolamento nazionale previsto dalla Legge 221, Istituzione dei registri come sistemi di sorveglianza, recentemente approvata il 13 dicembre 2012, che ha istituito la normativa da seguire in tutte le Regioni con il superamento del consenso informato per l’utilizzo dei dati da utilizzare nel registro tumori.
L’eurodeputato Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «Mi auguro che, viste tutte le perplessità sollevate sull’opportunità di adottare il nuovo regolamento dimostrate anche dalla presentazione in Consiglio regionale di emendamenti, in Commissione Sanità vengano apportate modifiche. Questa eventualità comporterebbe un nuovo esame del testo da parte del Garante della Privacy, che sicuramente non approverebbe il regolamento. È irrazionale anche solo pensare di emanare un provvedimento che nascerebbe provvisorio ed incompleto a pochi mesi dall’emanazione di una normativa nazionale. Al momento dell’approvazione in Commissione Sanità, a fine gennaio, avevo già sottolineato che il provvedimento avrebbe reso la gestione del Registro Tumori Veneto burocratica, inefficiente e che non terrebbe conto delle novità che saranno introdotte dal provvedimento nazionale in itinere».
BACKGROUND
Il Registro Tumori del Veneto (RTV) è stato istituito dalla Regione nel 2010, ma è attivo già dal 1989. Si tratta di una banca dati che raccoglie e organizza informazioni e statistiche relative alle neoplasie, rendendo possibile la ricerca scientifica ed epidemiologica.
Il RTV, insieme agli altri registri dislocati in tutta Italia in centri di ricerca, Università e Aziende Sanitarie Locali costituisce una rete nazionale che fa capo all’associazione Italiana dei Registri Tumori (AIRTUM) che da anni conduce progetti di ricerca oncologica finanziati dal Ministero della Salute.
A fine gennaio, la Commissione Sanità del Consiglio Regionale Veneto aveva approvato il nuovo regolamento “Norme per il funzionamento del Registro Tumori in Veneto”, istituito con Legge Regionale 16 febbraio 2010, n. 11”.
Il provvedimento prevedeva anche lo smantellamento del servizio dall’Istituto Oncologico Veneto (IOV) di Padova ed il trasferimento a Thiene, nell’Ulss 4 Alto Vicentino, dove c’è la sede del Servizio Epidemiologico Regionale.
Zanoni era intervenuto appoggiando l’appello di medici e ricercatori contro il trasferimento che avrebbe comportato lo smembramento del nucleo di ricercatori e avrebbe declassato il RTV a funzioni meramente amministrative.
Il 3 maggio scorso il Consiglio regionale del Veneto ha bloccato l’approvazione del nuovo regolamento, rinviando il testo alla Commissione Socio – Sanitaria.
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