Oggi ho preso parte a Brescia alla manifestazione nazionale contro la caccia proprio alla vigilia dell’apertura della stagione venatoria 2012-2013 di domani, nonostante il parere ufficiale contrario dell’ISPRA a causa della forte siccità che nei mesi scorsi ha interessato gran parte della Penisola e che ha compromesso la sopravvivenza della fauna selvatica messa a dura prova dalla lunga mancanza di acqua e di cibo. Quest’anno più che mai la caccia rivelerà tutta la sua violenza e follia, con migliaia di cacciatori che spareranno ad animali indifesi e reduci da un periodo di siccità straordinariamente torrido.
Alla manifestazione ho ricordato il parere dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ISPRA nel quale si legge che “il perdurare di condizioni climatiche estreme fa sì che lo stato fisico di mammiferi e uccelli sia peggiore rispetto alle annate normali in quanto sottoposti ad un enorme stress fisico. Alla siccità si aggiunge l’estrema difficoltà di alimentarsi per la riduzione di bacche, semi e insetti”.
E poi la minaccia di procedura d’infrazione della Commissione europea “sulla mancata attuazione dell’Italia di specifici piani di gestione relativi a 19 specie di uccelli in sfavorevole stato di conservazione e oggetto di caccia in Italia”, come risposto dal Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik alla mia interrogazione. Infrazione che rischia di aggiungersi a quelle sulla caccia in deroga in Veneto e Lombardia come confermato dallo stesso Potočnik al Ministro Clini lo scorso maggio e dai servizi della Direzione generale Ambiente della Commissione che ha bocciato il calendario venatorio veneto.
Insomma quella di quest’anno si preannuncia una stagione venatoria particolarmente calda visto che i presupposti per un diretto intervento a suon di sanzioni da parte dell’Europa ci sono tutti. Prima o poi riusciremo, anche con l’aiuto dell’Europa, a voltare la pagina di questa attività barbara costituita dalla caccia.