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LORENZONI E ZANONI: LA RELAZIONE DELLA GESTIONE DEL PARCO COLLI NEL 2021 PRESENTATA IERI È LACUNOSA E CONTIENE PERSINO ERRORI MARCHIANI

Una relazione lacunosa, con tanti circa e addirittura dei refusi marchiani, come l’auspicio che il sentiero per le persone con disabilità del monte Venda possa essere pronto entro il 2021. Ieri, in Seconda Commissione del Consiglio regionale, è stato audito il presidente del Parco Colli Euganei, Riccardo Masin, il quale ha presentato il resoconto delle attività svolte dall’ente da gennaio a dicembre 2021. “Un documento di oltre 30 pagine – commentano il Portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale, Arturo Lorenzoni, e il consigliere regionale del Pd, Andrea Zanoni – minuzioso su alcuni aspetti, assai pressapochista su altri”. Le sanzioni comminate nel 2021 rappresentano un paradigma: un centinaio (non è stato fornito il numero esatto), per un totale di 3.300 euro. Nessuna indicazione rispetto alle violazioni avvenute. “Ci aspettavamo un resoconto preciso e puntuale per comprendere cosa accade nell’area Parco e in che maniera questa viene gestita – aggiungono – Invece, la relazione stessa è infarcita di circa e riferimenti generici”. “Almeno avessero risposto alla mia richiesta di chiarimento sul fatto che le entrate derivanti dalle sanzioni amministrative sono scese da 5.100 euro a 3.300 euro – sottolinea Lorenzoni – Va tutto bene, evidentemente non bisogna disturbare”. Nello stesso resoconto, peraltro, non è nemmeno presente il bilancio dell’ente Parco. “Le criticità gestionali del Parco Colli Euganei sono sotto gli occhi di tutti. Dai frequentatori, che notano come la manutenzione dei sentieri lasci a dir poco a desiderare, fino agli amministratori dei Comuni del Parco, spesso in difficoltà nell’interlocuzione con la Regione, competente in materia”. “Rileviamo con grande dispiacere che la maggioranza leghista ha fatto supinamente quadrato intorno al presidente Masin. Così, però, non si aiuta a migliorare le cose”. Il consigliere Zanoni segnala, inoltre, “tagli di alberi non autorizzati, lo scorrazzare indisturbato di motociclisti in percorsi vietati, spari notturni, schiacciamento sulle vie secondarie di migliaia di anfibi nei periodi di migrazione, senza nessun intervento preventivo sulla circolazione dei veicoli”. Non solo. “Ad oggi i decreti per l’attivazione delle guardie ecologiche, che hanno partecipato ad uno specifico corso nel 2020, sono ancora bloccati per questioni burocratiche. Per quanto riguarda l’emergenza cinghiali, infine, bisognerebbe intentare una richiesta di risarcimento danni nei confronti di chi, per fini venatori, li ha liberati all'interno del Parco”. 
“Il Parco delle Dolomiti d’Ampezzo, abbiamo notato in modo evidente, viene gestito con ben altra attenzione – concludono Lorenzoni e Zanoni – Se i Colli sono un riferimento per la valorizzazione dell’ambiente naturale, il tenore della gestione dev’essere tutt’altro”.
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