ANDREA

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LA REGIONE NON COMPIE LE RICERCHE UTILI AD APPROFONDIRE LA RELAZIONE DA CONTAMINAZIONE DA PFAS E INSORGENZA DI PATOLOGIE. ZAIA DICA IL PERCHE’ DI QUESTE GRAVISSIME OMISSIONI.

Durante il processo a Vicenza per disastro ambientale a carico di 15 manager della Miteni, l’azienda di Trissino (VI) indicata come responsabile della contaminazione dalla produzione di Pfas, Pietro Comba, responsabile del Dipartimento di Epidemiologia Ambientale dell’Istituto Superiore di Sanità ISS, nonché consulente dei pubblici ministeri vicentini, ha dato una notizia inquietante.
Ha mostrato un documento relativo ad un “accordo di collaborazione per l’esecuzione del programma di ricerca” tra ISS e Regione, relativo ad un’indagine epidemiologica di tre anni sulla popolazione delle aree colpite del Veneto per monitorare le condizioni sanitarie degli abitanti e cercare eventuali relazioni tra i Pfas ingeriti e l’insorgere di patologie come i tumori.
Peccato che di quell’indagine la Regione non ne abbia fatto nulla.
Questa però non è l’unica omissione in tema di ricerca su cause ed effetti della bomba dei PFAS.
La Giunta Zaia nel 2019 aveva previso anche:
1) un Piano di monitoraggio degli alimenti, non trasformati e trasformati, anche di provenienza extra-regionale, che compongono la dieta tipica della popolazione del Nord-Est e sono in commercio nella Regione Veneto per ottenere stime più veritiere della contaminazione delle matrici alimentari in commercio nel territorio regionale e nazionale e di raffinare quindi le stime di esposizione della popolazione veneta;
2) “un Piano di sorveglianza focalizzato sulle zone dell’Area Rossa che erano risultate più critiche nel precedente Piano di monitoraggio, esaminando nel dettaglio le pratiche agrozootecniche in relazione alla contaminazione delle matrici alimentari e prevedendo anche un monitoraggio protratto nel tempo al fine di valutare il variare della contaminazione con i cambiamenti delle pratiche agrozootecniche.
Con l’interrogazione 153 del 25 novembre 2021 chiesi alla Giunta Zaia di sapere che fine avessero fatto queste attività utili a capire la gravità di quanto accaduto per anni sotto il suo naso!
Ad oggi ancora nessuna risposta, dopo 19 mesi ancora silenzio!
Zaia, eterno assente in Consiglio, venga subito in aula a riferire sul perché di queste tre gravissime ed ingiustificabili omissioni, lo deve ai cittadini veneti e soprattutto a quei 350.000 cittadini dell’area inquinata che ancor oggi si trovano con il sangue contaminato da Pfas.
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