ANDREA

ZANONI

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I RECORD VENETI DI ZAIA ELENCATI OGGI AL VINITALY. MA C’E’ UN’ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA QUELLA DELLA MONOCOLTURA, DELL’INCREMENTO DEI PESTICIDI E DI ALTRO ANCORA

Uno dei ben sette comunicati sul Vinitaly, nel sito della Giunta regionale, oggi riporta questa dichiarazione di Zaia: “Il Veneto ed il suo vino sono davvero un patrimonio mondiale, come ben rappresentato qui a Verona. Inauguriamo un’edizione di Vinitaly con numeri da record. Il Veneto si presenta come la prima regione per esportazioni internazionali di vino, con il 36% della propria produzione, e in una classifica virtuale mondiale si posiziona subito dopo Francia, Italia, Spagna e prima di Cile e Australia. La nostra regione, da sola, esporta più di Piemonte (884 milioni di euro) e Toscana (815 milioni) messe assieme, le due regioni che seguono il Veneto nella graduatoria regionale”.
A tutti gli altri in nostro vino ma in Veneto, oltre ai profitti di molte operose aziende del settore, cosa ci resta?
Perché non ci si chiede mai nulla in merito ai costi ambientali ed ecologici di questa che in Veneto sta diventando una vera e propria monocoltura?
Perché i prati stabili, i boschi di collina e di pianura, la salubrità delle acque di falda e dei nostri fiumi, le siepi campestri di pianura, gli uccelli insettivori e la fauna selvatica sono sempre e comunque sacrificabili sull’altare del vino e dei record che Zaia deve elencare in occasioni come queste?
E dei 460 milioni di euro a fondo perduto, tra il 2010 al 2020, erogati dalla Regione alla solo viticoltura, lasciando le briciole agli altri prodotti della terra che dire?
E che dire del continuo incremento dell’uso dei pesticidi in Veneto?
E dell’aumento da incidenti mortali tra i nostri giovani a causa dell’abuso di alcool? I diciottenni oggi al bar ordinano il calice di prosecco, noi a quell’età ordinavamo la gasosa o la coca cola.
Qui di seguito due semplici tabelle che mostrano: 1) la corsa alla viticoltura in Veneto con sempre più ettari destinati a questa produzione al alto tasso di utilizzo di chimica di sintesi, 2) l’aumento dell’uso dei pesticidi.
Meno vino, più buono e genuino, con coltivazioni sostenibili e rispettose dell’ambiente, questo dovrebbe essere l’obiettivo di una regione che guarda al futuro e alle nuove generazioni!
Andrea Zanoni
 
 
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