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Zanoni (PD): “Pedemontana, finalmente Zaia in Consiglio. Bene la costituzione come parte offesa nell’eventuale processo, ma non ha detto niente sui controlli straordinari lungo l’intero tracciato”

Venezia, 16 luglio 2019

“Alla fine da Zaia è arrivata una risposta su tre: la Regione si costituirà come parte offesa nel procedimento penale e come parte civile nell’eventuale processo collegato al sequestro della galleria di Malo, ma non ha detto niente sui controlli straordinari lungo l’intero tracciato per verificare che i lavori siano fatti a ‘regola d’arte’ e che i materiali utilizzati rispondano alle previsioni dei capitolati; così come non c’è stata chiarezza sui provvedimenti per tutelare la sicurezza delle condizioni di lavoro e garantire i livelli occupazionali.

 

Siamo però soddisfatti perché la nostra mozione alla fine è stata approvata all’unanimità”. Questo il commento del consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni al termine della seduta straordinaria del pomeriggio, dedicata al caso della Superstrada Pedemontana, con al centro la mozione presentata dall’opposizione e illustrata dallo stesso Zanoni.

 

“Ho ascoltato con attenzione l’intervento di Zaia che su 20 minuti ne ha dedicati appena cinque all’oggetto del Consiglio, il resto è andato fuori tema. Ci ha riferito di questa commissione di collaudo che si confronterà con la magistratura, ma hanno già detto che i lavori nella galleria sono stati effettuati seguendo tutte le regole. Quali sono i poteri di alta vigilanza della commissione se questi sono i risultati? – domanda ancora Zanoni – Se penso che il ministro Salvini ha definito la Pedemontana come opera da prendere a esempio in tutta Italia vengono i brividi.  Finora ci sono stati quattro sequestri nei cantieri e, purtroppo, due morti sul lavoro.

 

Ricordo poi il costo ingente per le casse pubbliche: 614 milioni è il contributo statale, altri 300 arrivano dai contribuenti veneti. Un’enormità, dunque, esigere da parte dei cittadini lavori a regola d’arte, come previsto dalla convenzione, che garantiscano assoluta sicurezza, è il minimo. Siamo di fronte a un project financing al contrario, con il rischio d’impresa scaricato sul pubblico grazie alla convenzione del 2017, con cui Sis riceverà un canone annuo per un totale di 12.1 miliardi sicuri, mentre la Regione incasserà i pedaggi.

 

Con la beffa aggiuntiva per i residenti che hanno visto svanire l’esenzione promessa. E dal punto di vista ambientale non va meglio: sono 850 gli ettari di terreni agricoli consumati, biodiversità portata via e anche la moria di uccelli che si schiantano sulle barriere fonoassorbenti trasparenti non segnalate. Se questa è un’eccellenza, siamo davvero spacciati. Adesso – conclude – vigileremo affinché le richieste della mozione approvata all’unanimità, siano davvero portate avanti dalla Giunta regionale”. 

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