Zanoni (PD): «L’Europa regoli una volta per tutte l’importazione di pellicce»

 L’eurodeputato PD Andrea Zanoni ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea per chiedere di vietare l’importazione di tutte le pelli e pellicce provenienti da animali non appositamente allevati. «Deve essere messa al bando l’importazione da Paesi in cui sia permessa la vendita di qualsiasi dispositivo di cattura associato alla definizione di “tagliola” e per le pelli di animali allevati a tal fine deve essere obbligatoria un’etichettatura chiara ed esauriente»

 

«La Commissione deve vietare l’importazione di tutte le pelli e pellicce provenienti da animali non appositamente allevati e quindi di specie diverse da visone, volpe, cane procione, cincillà e provenienti da Paesi in cui sia permessa la vendita di qualsiasi dispositivo di cattura associato alla definizione di “tagliola” previsto dall’articolo 1 del regolamento CEE 1991/3254». A chiederlo è l’eurodeputato PD Andrea Zanoni, membro della Commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, con un’interrogazione alla Commissione europea.

 

 Il 12 novembre 2012, Zanoni ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea chiedendo il rispetto dei trattati internazionali nel commercio delle pellicce e l’applicazione della procedura di “risoluzione delle controversie” in base all’International Agreement on Humane Trapping Standards (IAHTS) che vieta l’utilizzo delle tagliole.

 

 Il 22 gennaio 2013 il Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik ha risposto all’interrogazione indicando che la Commissione aveva avviato una consultazione con gli Stati Uniti al fine di raggiungere una soluzione reciprocamente accettabile per la materia in questione.

 

«Gli Stati Uniti hanno chiesto tempo per esaminare la relazione della LAV, che dimostra che l’uso di tagliole è una pratica diffusa, regolamentata e autorizzata negli Stati Uniti – ha affermato Zanoni – Considerando che la firma del verbale concordato, GUCE L219/26 del 7 agosto 1998, non può  essere un pretesto per utilizzare liberamente dispositivi che, per loro progettazione e funzionamento, sono totalmente coperti dalla definizione dell’articolo 1 del Regolamento CEE 3254 /91, il 30 aprile 2013 la Commissione ha fatto sapere, in risposta alla mia ulteriore interrogazione presentata il 21 marzo 2013, che “non può sospendere le importazioni di pellicce, prima della fine del processo di indagine e prima che sia confermato l’uso di metodi di cattura cruenti (non-humane) negli Stati Uniti”».

 

Dal momento in cui la Commissione è stata investita della questione, sono state prodotte ulteriori prove come il Rapporto 2013 della Lega AntiVivisezione (LAV) “IAHTS (CE – USA) prove di violazioni” e un parere tecnico – scientifico del Ministero della Salute. Il primo dimostra che le tagliole sono regolarmente utilizzate negli Stati Uniti per catturare animali al fine di commercializzarne le pellicce così ottenute sul mercato europeo. Il parere del Ministero circa la conformità dei dispositivi di cattura utilizzati negli Stati Uniti per catturare animali selvatici con le norme stabilite nel verbale concordato noto come accordo internazionale sui metodi di cattura non cruenti tra l’UE e gli USA dimostra l’incompatibilità dei dispositivi di cattura esistenti con gli standard di cattura incruenti e la legislazione europea.

 

«Alla luce di tutto questo chiedo che l’Europa vieti l’importazione di tutte le pelli e pellicce provenienti da animali non appositamente allevati e quindi di specie diverse da visone, volpe, cane procione, cincillà, provenienti da Paesi in cui sia permessa la vendita di qualsiasi dispositivo di cattura associato alla definizione di “tagliola” di cui all’articolo 1 del regolamento CEE 1991/3254 – ha concluso Zanoni – È necessario inoltre che per l’importazione di pelli e pellicce provenienti da visone, volpe, cane procione, cincillà e di ogni altra specie per cui sia provata l’origine da allevamento, sia resa obbligatoria un’etichettatura esplicita per ogni singolo articolo e per ogni lotto di pelli, in cui si dichiari che le pellicce sono fatte da animali appositamente allevati e dove venga indicato il Paese di allevamento».

 

Il 4 maggio 2012, Zanoni aveva presentato una prima interrogazione alla Commissione europea per chiedere se l’importazione di pellicce da animali catturati con tagliole possa essere accettabile in Europa, dove vige da vent’anni il divieto di utilizzare le tagliole, e se un simile metodo di cattura possa davvero rientrare fra i cosiddetti metodi di cattura “non crudeli”. Il 22 giugno 2012, il Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik in risposta aveva fatto sapere che “l’introduzione di pellicce di determinate specie animali nell’Ue è vietata, a meno che il Paese esportatore di cui sono originarie rispetti una delle condizioni seguenti: vieti l’uso di tagliole oppure utilizzi metodi di cattura utilizzati conformi alle norme riconosciute a livello internazionale”.

 

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