Venezia, 9 ottobre 2021
“Come mai in Veneto l’acquisto della fauna selvatica da parte degli Ambiti territoriali di caccia (Atc) avviene senza bandi di gara a evidenza pubblica, diversamente da quanto accade in altre Regioni e da quello che prevede il Codice degli appalti? È necessaria una maggiore trasparenza, devono seguire le stesse regole degli enti pubblici, come ha specificato la sentenza del Consiglio di Stato del 5 maggio 2020”. La denuncia arriva da Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico, che ha anche depositato un’interrogazione per chiedere alla Giunta di intervenire per ‘correggere’ questa situazione.
“La rilevanza pubblica delle attività degli Atc riguarda anche il ripopolamento del territorio adibito ad attività venatoria, quindi l’acquisto di animali ‘pronta caccia’ come lepri o fagiani, per i quali spendono ogni anno qualche milione di euro e non pochi spiccioli, deve seguire precise procedure e criteri come accade in Toscana, Lombardia, Lazio o Puglia, solo per fare alcuni esempi. In Veneto, invece, si lascia la totale discrezionalità ai singoli Ambiti territoriali di caccia: quali sono le ragioni? Eventuali affidamenti diretti – sottolinea Zanoni – possono avvenire in via eccezionale, motivandoli, non essere la regola. Attendo chiarimenti dall’assessore alla Caccia: immagino sia d’accordo anche lui che l’affidamento dei servizi di competenza degli Atc debba essere conforme a quanto stabilito dal Codice degli appalti e forniture. Cosa aspetta quindi la Regione ad adeguarsi?”.
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