Venezia, 26 aprile 2021
“Le rinnovabili sono il futuro e dovrebbero già essere il presente, ma non possono diventare un business che distrugge altra campagna, nella regione che da tre anni detiene il primato del consumo di suolo. È una follia pensare di coprire un terreno di 30 ettari con pannelli fotovoltaici a ridosso del Parco del Sile, così come il progetto di 200 ettari annunciato sempre nella Marca. Questi interventi vanno chiamati col loro nome: sono speculazioni”. Non usa mezzi termini Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico contro i nuovi parchi di pannelli solari: dopo il Polesine, a Loreo nel Delta del Po, adesso le polemiche si spostano in provincia di Treviso.
“Sono pienamente d’accordo con Coldiretti e la sua raccolta firme, rispecchiano le preoccupazioni crescenti di un intero territorio, visto che hanno già aderito quasi 10mila persone. È un controsenso che la produzione di energia pulita sia dannosa per ambiente, paesaggio e agricoltura, poiché in quei terreni possono essere coltivate alcune eccellenze Igp, dal radicchio all’asparago. Occorre mettere con urgenza ulteriori paletti. Eppure – sottolinea Zanoni – già il Ptrc dà delle indicazioni abbastanza chiare: si parla, come ubicazione preferenziale, di cave, siti industriali e discariche. In Veneto abbiamo l’imbarazzo della scelta, invece si preferisce eliminare altri campi per un motivo molto semplice: costa meno. Ma non possiamo permettere questa deriva, che l’interesse dei pochi prevalga ancora una volta su quello della collettività”.