“La Regione deve attuare le linee di indirizzo nazionale sui pasti vegetariani e vegani nelle mense scolastiche: continuano ad arrivarci segnalazioni da parte di genitori e della Lega antivivisezione, la Lav, su richieste di certificati medici o altri impicci burocratici per chi vuole un menù senza ingredienti di origine animale”. Questi i contenuti di un’interrogazione a risposta scritta presentata dai consiglieri Andrea Zanoni (Partito Democratico) e Cristina Guarda (Alessandra Moretti Presidente) sulla ristorazione scolastica. I due consiglieri notano che nelle Linee di indirizzo nazionali, approvate il 29 aprile 2010 dalla Conferenza unificata di Governo, Regioni, Province e autonomie locali e redatte con il contributo dell’Istituto Nazionale per la Ricerca e la Nutrizione, si sottolinea come vadano “assicurate anche adeguate sostituzioni di alimenti correlate a ragioni etico-religiose o culturali. Tali sostituzioni non richiedono certificazione medica, ma la semplice richiesta dei genitori. La realtà dei fatti è però diversa. In Veneto un decreto del dirigente regionale dell’Unità Progetto Veterinaria n. 115 del 3 dicembre 2013, ha aggiornato le Linee guida in materia di miglioramento della qualità nutrizionale della ristorazione scolastica, prevedendo la sostituzione ‘previa presentazione di autocertificazione sottoscritta da entrambi i genitori purché sia garantito, dal pediatra di libera scelta, un adeguato apporto di nutrienti ed oligoelementi in relazione all’età del bambino’. Questa disposizione – continuano Zanoni e la Guarda – non sembra conforme a quanto previsto dalle Linee di indirizzo nazionale. Numerosi Comuni e scuole, anche in Veneto, pretendono certificati medici per fornire pasti senza ingredienti di origine animale, altri non danno corso alla richiesta per ragioni mediche o organizzative, oppure chiedono alle famiglie di assumersi ogni responsabilità in merito alle scelte alimentari”. Da qui l’interrogazione all’assessore alla Sanità Luca Coletto per sapere se sia a conoscenza di questi impedimenti e per intervenire “affinché i Servizi Igiene Alimenti e Nutrizione delle Ulss diano piena attuazione alle disposizioni ministeriali in materia di ristorazione scolastica”.