Venezia 1 ago. 2016 – “Due casi in pochi giorni di incendio ai danni di aziende di raccolta e trattamento rifiuti, prima a Fossò (VE) e poi a Motta di Livenza (TV), e a Motta è addirittura il quinto caso in dieci anni. Quattordici ulteriori roghi dal 2014 ad oggi in Veneto, con tre episodi accertati di dolo. Sarebbe bene portare alla luce episodi riconducibili a possibili reati e intervenire di conseguenza”. Questo è quanto si auspica Andrea Zanoni, consigliere Pd e Vicepresidente della Commissione Ambiente che ha presentato una interrogazione a risposta immediata alla Giunta Regionale. “Faccio riferimento”, spiega l’esponente dell’area Democratica, “Alla risposta all’interrogazione 3-02138 presentata dagli Onorevoli Naccarato e D’Arienzo, relativa alla richiesta di chiarimenti in merito ai casi succitati. Il Sottosegretario al Ministero dell’Interno Domenico Manzione ha riferito che nella maggior parte dei casi risulta che gli incendi si siano sviluppati per deficienze gestionali riconducibili alla tipologia e alla qualità dei trattamenti dei rifiuti, mentre la natura dolosa degli incidenti è stata accertata con riferimento agli episodi del 26 febbraio 2014 a San Biagio di Callalta, del 3 ottobre 2015 a Bovolone e dell’11 luglio 2015 ad Ospedaletto Euganeo e nel merito sono ancora in corso le indagini dell’autorità giudiziaria. Per questi motivi, chiedo alla Giunta quali iniziative intenda intraprendere in relazione ai numerosi incendi verificatisi negli impianti destinati alla raccolta, allo smaltimento e al trattamento di rifiuti presenti nel territorio veneto, e nel caso siano accertate le deficienze gestionali e l’irresponsabilità degli attuali gestori, sia revocata l’autorizzazione”. “Dalla relazione della Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti”, prosegue il Consigliere Pd, “Emerge che in Veneto sono attivi circa 1.500 impianti di trattamento rifiuti che operano in diversi regime autorizzativi. Si tratta di un considerevole numero di impianti che dovrebbero essere adeguatamente controllati e monitorati al fine di prevenire possibili carenze gestionali e comportamenti illeciti. Dopotutto, è stato lo stesso Presidente Luca Zaia a commentare recentemente che “Lo scenario non è sicuramente tranquillizzante (..) Il rischio di infiltrazioni malavitose o mafiose in un territorio considerato ancora florido per la delinquenza è un fatto reale”.