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Zanoni e Bigon (PD): “Ecomafie in Veneto, inchieste e arresti ormai ogni settimana. Grazie agli inquirenti, ma anche la politica deve fare di più”

Venezia, 21 settembre 2021

“Grazie all’incessante lavoro degli inquirenti: l’ennesima operazione contro il traffico illecito di rifiuti conferma come il settore sia diventato redditizio per le organizzazioni criminali, con la complicità di troppi insospettabili. Anche la politica, però, dovrebbe fare di più”. Questo il commento di Andrea Zanoni, consigliere regionale PD e presidente della commissione Legalità di Palazzo Ferro Fini, sull’inchiesta dei carabinieri del Nucleo investigativo e dei carabinieri forestali di Belluno, coordinata dalla Dia di Venezia, che ha riguardato anche le province di Treviso, Vicenza e Padova e ha portato all’arresto di 12 persone, oltre al sequestro di ditte e conti correnti, per traffico illecito di rifiuti, ben 22 mila tonnellate provenienti dalla Campania, ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. “Il coinvolgimento di imprenditori veneti, alcuni recidivi, mostra quanto sia forte il radicamento della criminalità organizzata” 

 

“Negli ultimi anni – sottolinea Andrea Zanoni insieme alla collega della Quarta commissione Anna Maria Bigon – sono state scoperte troppe discariche abusive, stipate di rifiuti anche pericolosi, nelle migliaia di capannoni industriali dismessi. Da tempo chiediamo, inascoltati, una mappatura ma per la Regione non è un’emergenza. Sulle ecomafie abbiamo avviato un percorso di approfondimento in Commissione con esperti del settore, inclusi il procuratore antimafia Cherchi e i parlamentari della Bicamerale di inchiesta: i numeri dell’illegalità ambientale sono in continua crescita; secondo il report 2020 ’Ecomafia’ di Legambiente, nel 2019 in Veneto, sono stati accertati 913 reati, quadruplicati rispetto all’anno precedente”. 

 
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