“La legge sul contenimento del consumo di suolo, con questa delibera, sarà tanto fumo e poco arrosto e gli obiettivi annunciati resteranno lettera morta. La riduzione si basa su dati poco omogenei arrivati dai Comuni e non tiene conto né delle grandi infrastrutture né dà risposte accettabili sull’edificazione diffusa, basti pensare che solo all’ambito di Verona città sono stati assegnati 10 milioni di metri quadri di terreno trasformabile. Infine per quanto riguarda il recupero delle aree dismesse e la loro rigenerazione siamo fermi alle buone intenzioni. Così rischiamo di vanificare l’impianto complessivo del provvedimento”. Ad affermarlo sono il Capogruppo del Partito Democratico Stefano Fracasso e i Consiglieri Bruno Pigozzo e Andrea Zanoni, Vicepresidente della commissione Ambiente, commentando il voto contrario dem al parere definitivo in Seconda commissione alla delibera sull’attuazione della legge approvata in aula il 14 giugno 2017. “Le criticità che avevamo sollevato sono rimaste tali e quali, ci sono delle perplessità ‘strutturali’. Ribadiamo che è un errore escludere dal calcolo ben duemila ettari di consumo aggiuntivo, relativo ad aree destinate a infrastrutture, servizi (ospedali, scuole, centri sportivi ecc.), Accordi di programma o cave. Il parere recepisce alcune nostre richieste di integrazione, che riguardano però solo la riserva che la Giunta ha a disposizione per riassegnare successivamente ai Comuni. Per la prima assegnazione, invece, tutto è rimasto inalterato. Spiace perdere un’occasione importante per dare un nuovo indirizzo programmatorio sull’utilizzo del suolo nella nostra regione. Quello della Giunta è un approccio poco coraggioso, rinunciatario e conservativo, che guarda più al passato che al futuro”.