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Salviamo l’Europa. Gli Eurobond sono il primo passo

Bruxelles, 13-01-2012

Il momento storico che stiamo vivendo a Bruxelles, come del resto in tutta Europa, è purtroppo più grave di quello che si pensi. L’Euro e l’Unione europea stessa sono seriamente a rischio, e in caso di collasso generale, gli effetti sulla nostra vita potrebbero essere molto seri. Non mancano i politici che populisticamente cercano di additare proprio all’Euro e all’Europa tutti i mali di questo mondo. Ma la realtà delle cose è ben più complessa.
Il progetto europeo, l’Ue, l’Euro e il mercato unico, sono stati creati secondo un progetto di ampio respiro che ha dato vita in Europa al periodo più pacifico e prospero della storia. E’ vero, le incongruenze e difetti non mancano, ma condannare tutto l’insieme di questo bellissimo esperimento di comunità sarebbe semplicistico e ingiusto.

La crisi che stiamo vivendo oggi viene da lontano, ma proprio  nel cuore dell’Europa sta causando i danni maggiori. La questione è seria, tant’è che solamente per essa il governo Berlusconi, che ha retto a scandali di ogni tipo, è stato costretto a dimettersi. Oggi i leader nazionali ed europei devono prendere decisioni che peseranno sul futuro di noi tutti.

Per uscire dalla crisi, i cittadini europei, soprattutto in Paesi come Grecia e Italia, sono stati costretti a pesanti sacrifici. Ciononostante i leader massimi non stanno dimostrando la stessa solidarietà che chiedono ai loro governati. Il tanto discusso “direttorio franco-tedesco” non sta prendendo fino adesso quelle decisioni che potrebbero veramente risolvere la situazione in Europa, decisioni coraggiose e che implicano, appunto, una certa solidarietà da parte di tutti.

Avrete sicuramente sentito parlare degli Eurobond. Ma di cosa si tratta? Senza scendere nel tecnico, si tratta di obbligazioni del debito pubblico dei Paesi dell’Eurozona che dovrebbero essere emessi da un’apposita agenzia dell’Ue. Come ha sottolineato in più occasioni il Presidente del gruppo dei liberali e democratici al Parlamento europeo di cui faccio parte, il collega Guy Verhofstadt, si tratta di una mossa indispensabile per calmare veramente i mercati e dare all’Unione quella solidità fiscale che si cerca inutilmente oggi con palliativi intergovernativi decisi tra l’altro solo tra Parigi e Berlino. Grazie a questi Eurobond, già messi a punto dai tecnici della Commissione europea, i Paesi più deboli avrebbero un’importante ancora di salvataggio alla quale fare affidamento per risanare i propri bilanci e mettere nel contempo in atto le indispensabili misure di risanamento. Questo vorrebbe dire legare i destini economico finanziari tra noi tutti, tedeschi, italiani, francesi, greci e così via.

Appare evidente quanto la “solidarietà” dei Paesi più forti sia indispensabile a questo fine. Ma non solo. Come ha sempre sottolineato il gruppo del liberali (ADLE), così facendo si investirebbe concretamente nello sviluppo dell’Unione futura, che proprio grazie alla base solida assicuratagli potrebbe non solo uscire dalla crisi ma svilupparsi nel benessere di tutti i suoi cittadini.

Noi di Italia dei Valori in Europa siamo pronti a lavorare in questa direzione. Chi è dei nostri?

Andrea Zanoni

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