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“Prima la Cina”: è questo il nuovo slogan della Lega

Treviso, 12-01-2012

Zanoni interviene sulla vicenda dell’acquisto di bus cinesi a gasolio da parte dell’Actt, criticando anche la scelta di non averli preferiti a metano, essendo il Veneto a rischio di pesanti sanzioni per aver violato la Direttiva europea sulla qualità dell’aria. “Prima i veneti” era lo slogan della Lega alle ultime elezioni regionali che ora si è trasformato in “Prima la Cina”. Lo ha detto l’eurodeputato IdV Andrea Zanoni  rispetto all’acquisto da parte dell’Actt, l’azienda trevigiana del trasporto pubblico, di 13 scuolabus dalla King Long Italia.

“Questa scelta – continua Zanoni – asseconda un regime totalitario, dittatoriale, antidemocratico, dove, soprattutto, vengono calpestati i diritti dei lavoratori che sono privi di protezione sindacale e dove la sicurezza sul lavoro è una chimera. Tutto questo non fa che favorire la concorrenza sleale”.
“Nella Commissione ambiente dell’Europarlamento, alla quale faccio parte, i rappresentati della Lega chiedono sempre dazi su prodotti cinesi. Devo constatare che in casa Lega la mano destra non sa quel che fa la mano sinistra. In Europa gli europarlamentari del Carroccio fanno la lotta ai prodotti made in China, mentre nel trevigiano, roccaforte della Lega, si acquistano autobus cinesi nonostante vi siano fior di aziende locali che produco ottimi autobus. Per non parlare della loro manutenzione e quindi di tutte le parti meccaniche di ricambio che dovranno essere acquistate dalla Cina.
La Lega giustifica questa scelta adducendo un risparmio di quasi 400 mila euro, ma se la logica è solo il risparmio, allora via libera all’acquisto anche di tutti gli prodotti cinesi con il rischio di far fallire il Veneto e l’Italia. E’ questo che vogliono gli amministratori leghisti?”
Ma Zanoni, da sempre ambientalista, muove anche un’altra critica: l’aver scelto autobus diesel, ovvero alimentati a gasolio, mentre si sarebbe dovuto optare per mezzi ecologici a metano. “Allora lo sbandierato risparmio di oltre 400.000 euro risulta fittizio se si pensa agli alti costi ambientali e sanitari generati dall’inquinamento” chiosa l’esponete di Italia dei Valori. Zanoni ricorda che il Veneto, come Emilia Romagna, Lombardia e altre nove regioni europee è in procinto di ricevere costose sanzione poiché sta violando la Direttiva europea sulla qualità dell’aria.
“I 400 mila euro risparmiati dall’Actt sono bazzecole rispetto alle milionarie sanzioni europee che fioccheranno per non aver adottato un piano di risanamento dell’aria che abbia portato a seri risultati, avendo superato tutti gli sforamenti di legge delle polveri sottili. Le pubbliche amministrazioni invece di attivarsi per evitare queste pesanti sanzioni, acquistano gli inquinantissimi autobus diesel, a Treviso come a Verona, così come sta facendo il sindaco Tosi.
Tutto questo va ad aggravare la situazione di illegalità causata dall’incremento continuo di emissione fuorilegge di polveri sottili, aggiungendo un ulteriore tassello alla violazione della direttiva europea. Voglio infine ricordare che gli effetti dell’inquinamento dell’aria sono pesanti danni alla salute, migliaia di malati e centinaia di morti come ha rilevato l’OMS” ha concluso l’europarlamentare ambientalista.

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