Venezia 17 dic. 2019 – “Quando un provvedimento viene respinto dal Consiglio, non esiste più. Solo le Regioni che hanno votato a favore della proposta referendaria possono andare avanti, non il Veneto”. È quanto dichiara in una nota il gruppo consiliare del Partito Democratico che oggi non ha partecipato al voto “sulla Proposta di deliberazione amministrativa leghista relativa alla promozione di un conflitto di attribuzioni tra organi costituzionali legata al referendum per l’abrogazione della quota proporzionale.
Dopo tre mesi i promotori di un referendum si accorgono che l’eventuale risultato della consultazione produrrebbe una legge inapplicabile, errore ampiamente ribadito da noi come dai nostri colleghi delle altre Regioni” afferma il Capogruppo Stefano Fracasso che aggiunge: “Le leggi elettorali richiedono dei requisiti specifici al fine di superare il vaglio di inammissibilità tra cui quello di essere autosufficienti e non è questo il caso.
Siamo di fronte a un triplo pasticcio: nella proposta in sé, nella pretesa che il Parlamento faccia quello che vogliono i promotori del referendum e nella discussione di un provvedimento dopo una sonora bocciatura del Consiglio. Per fortuna è una proposta che difficilmente passerà il vaglio della Consulta, tante chiacchiere per un tentativo bulgaro che mi auguro finisca nel cestino”.
“La proposta di referendum è stata bocciata in data 4 novembre. Di fronte a un atto che viene respinto – è il giudizio del Consigliere Claudio Sinigaglia – quello che accade oggi non ha senso: è inaccettabile e inammissibile. Ci sono delle regole scritte nello Statuto e nel Regolamento che sono state violate, è un precedente che mina le regole democratiche del nostro Consiglio oltre alla sua credibilità”.
Analogo nella sostanza l’intervento del collega Andrea Zanoni: “Questa deliberazione è illegittima a norma dello Statuto ed è grave che nella relazione accompagnatoria non si faccia menzione all’esito della votazione del 4 novembre con cui la richiesta di referendum è stata bocciata”.
Per Francesca Zottis “è assurdo che la Lega voglia coinvolgere l’intero Consiglio in quella che è una necessità partitica. Siamo di fronte a un iter di per sé poco legittimo e politicamente poco opportuno. Viene chiesto all’Aula di acclamare un provvedimento che serve solo alla Lega veneta per dire ‘esistiamo anche noi’”.
“Questa proposta è un albero nato storto e cresciuto peggio, con il voto di oggi stiamo facendo ‘el tacon pezo del buso’. È un modo di procedere assolutamente sbagliato e perciò non saremo della partita”, ha concluso la Vicecapogruppo Orietta Salemi, annunciando la mancata partecipazione al voto.