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Lazise, infezione da Legionellosi

In commissione Ambiente del Parlamento europeo si parla dei 13 casi di turisti stranieri ed italiani che hanno contratto la Legionella a Lazise (Vr) nel luglio-agosto 2011. Andrea Zanoni (IdV): “Cosa fa la Regione per tutelare la nostra salute e gli operatori turistici?”
“Cosa fa la Regione Veneto per tutelare la salute dei turisti del Garda e i suoi operatori di settore?”, se lo chiede Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV, commentando la notizia che alcuni turisti europei in visita a Lazise nel luglio-agosto 2011 avrebbero contratto la “legionellosi”.

A lanciare l’allarme è il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), agenzie dell’Ue, che parla di 13 casi di contagi tra turisti che hanno alloggiato in cinque differenti strutture ricettive di Lazise. Della questione se n’è parlato in commissione Ambiente al Parlamento europeo alla presenza del Direttore ECDC  Marc Sprenger.

“I casi sono cittadini di 5 Paesi Ue: Olanda (7 casi), Italia (2), Germania (2), Austria (1) e Danimarca (1). L’età media dei contagiati è di 55 anni, 11 uomini e 2 donne”, si legge nel rapporto ECDC. I contagi si sono verificati dal 16 agosto 2011, mentre fortunatamente nessun nuovo caso è stato riscontrato dal 8 settembre.

La Legionellosi, detta anche “Morbo del legionario”, è una malattia causata da un batterio chiamato “Legionella” che colpisce l’apparato respiratorio. L’infezione da Legionella non si trasmette da persona a persona ma entrando in contatto con acqua contaminata. Le condizioni più favorevoli alla proliferazione sono condizioni di stagnazione, presenza di incrostazioni e sedimenti.

“La salute dei nostri cittadini e dei turisti europei va protetta a tutti i costi”, commenta Zanoni. “Dobbiamo anche fare il massimo per non compromettere il lavoro dei nostri operatori turistici che potrebbero subire danni da problemi come questo”. “L’amministrazione Zaia invece di legiferare in modo illegittimo sulla caccia in deroga dovrebbe fare il possibile per proteggere il nostro ambiente e la nostra salute”, conclude Zanoni, che si domanda: “Come mai a questa emergenza non è stata data l’importanza che avrebbe meritato?”.

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