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La legge salva altane di caccia davanti alla Corte Costituzionale. Zanoni:«È arrivata l’ora della verità. Mi auguro che i giudici cancellino una norma illegittima che sana gli abusi edilizi»

Lo scorso 7 maggio 2013, si è tenuta davanti alla Corte Costituzionale l’udienza relativa al ricorso numero 122/2012 contro la legge veneta salva altane di caccia. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: « Mi chiedo quando la Regione Veneto capirà che la legge italiana ed europea vengono prima degli interessi dei cacciatori veneti»

 

Venerdì 7 maggio 2013, davanti alla Corte Costituzionale, si è tenuta l’udienza relativa al ricorso numero 122/2012 contro la Legge veneta numero 25 del 6 luglio 2012 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio”.

 

Il Consiglio dei Ministri ha deliberato nel corso della seduta n. 44 del 5 settembre 2012 l’impugnativa davanti alla Corte costituzionale della legge della Regione Veneto n. 25 del 6 luglio 2012, recante “Modifiche alla legge regionale 9 dicembre 1993, n. 50 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio”, in quanto, disponendo che “alcuni tipi di appostamenti destinati all’attività venatoria possano essere esclusi dall’autorizzazione paesaggistica e realizzati anche in assenza di titolo, contrastano sia con le norme del Codice di beni culturali, sia con le disposizioni statali in materia di governo del territorio”.

 

L’eurodeputato Andrea Zanoni, vice Presidente dell’intergruppo per i Benessere degli Animali e membro della Commissione ENVI ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo ha affermato: «Mi auguro che venga quanto prima ripristinata la legalità in merito a questo regalo fatto in particolare ai cacciatori di Vicenza, provincia dove questo fenomeno risulta ancora dilagante. Come ha sottolineato l’Avvocatura dello Stato durante la prima udienza, è inconcepibile che la Regione lasci all’arbitrio dei singoli individui la costruzione di strutture che deturpano il paesaggio e che hanno la caratteristica di essere inamovibili. È in gioco la tutela dell’ambiente che rientra nelle competenze statali e la Regione può solo emanare norme che prevedano una tutela maggiore. Quando il Veneto capirà che la legge nazionale e le normative comunitarie devono prevalere sugli interessi dei cacciatori?».

 

Il 3 agosto 2012, Zanoni aveva scritto all’allora Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti e ai Ministri Corrado Clini e Mario Catania sottolineando che le norme contenute nella legge veneta numero 25/2012, che liberalizzano gli interventi edilizi finalizzati all’attività venatoria esentandoli dall’autorizzazione paesaggistica, violano competenze statali in materia di tutela dell’ambiente e pianificazione paesaggistica.

 

Zanoni aveva scritto alle autorità nazionali per chiedere proprio il ricorso alla Corte Costituzionale. Anche l’associazione ecologista Gruppo di Intervento Giuridico onlus aveva inviato un esposto al Ministro per i rapporti con le Regioni e la Coesione territoriale e al Ministro per i beni e le attività culturali, denunciando l’illegittimità della legge della Regione Veneto.

 

 

 

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