ANDREA

ZANONI

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LA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO, CON UNA DELIBERA ESTIVA, AUTORIZZA L’AMPLIAMENTO DELLA CAVA DI GHIAIA DI CASACORBA DI VEDELAGO.

Zanoni: Si scava oltre al limite di legge distruggendo altro territorio e mettendo a rischio la falda acquifera, il tutto senza nessuna pianificazione e solo per accontentare le esigenze del singolo cavatore. Con la delibera della Giunta Regionale del Veneto n. 2017, del 7 luglio 2009, è stato concesso l’ampliamento della cava di ghiaia di Casacorba, ubicata in via Ca? Matta nel centro del comune di Vedelago, di proprietà della Ceotto Srl. La Commissione Regionale VIA (Valutazione Impatto Ambientale), lo scorso 14 gennaio 2009, dopo aver esaminato il progetto della Ceotto aveva dato parere favorevole. Il quantitativo di ghiaia che verrà estratta grazie a questo ampliamento è pari a circa 2.947.000 metri cubi ed interesserà un ampliamento pari a circa 10,80 ettari, ben 21 campi veneti! L’area della cava di ghiaia attualmente interessa una superficie di circa 23,2 ettari (46 campi veneti), 11 dei quali sono costituiti da uno specchio d’acqua essendovi stata estratta la ghiaia sotto il livello della falda acquifera, portandola a nudo. Il risultato finale sarà un cratere in centro al comune di ben 7 milioni di metri cubi! Con questo ampliamento la superficie del territorio agricolo del comune di Vedelago adibito a cava dovrebbe raggiungere il 4% del totale, ovvero superiore al limite normativo del 3% previsto dalla legge n.44 del 1984 sull’attività di cava per quanto riguarda la ghiaia. I dati attualmente disponibili sull’attività estrattiva in Veneto? ha commentato Andrea Zanoni, presidente di Paeseambiente? ci dicono che il fabbisogno regionale è già soddisfatto più che abbondantemente per i prossimi 10 anni grazie alle autorizzazioni già in essere. Trovo insensato che la giunta Galan invece di pianificare l’attività estrattiva nel Veneto accontenti i singoli cavatori consentendo di scavare nei luoghi decisi dagli stessi solo perché hanno dei terreni a disposizione. Il come, il dove, il quando e il se scavare dovrebbe essere determinato dalla regione e non dai cavatori. Auspico che la giunta Quaggiotto faccia l’unica cosa possibile per fermare questo ulteriore consumo del territorio, che tra l’altro mette a nudo la falda acquifera con gravi conseguenze per il bene acqua, ovvero impugni al TAR del Veneto la delibera regionale. Ricorso che il comune dovrebbe fare entro i termini temporali di legge e non in ritardo come è accaduto per le osservazioni alla commissione VIA presentare fuori tempo massimo. Se, come risulta, viene superato il limite del 3% imposto dalla legge 44 del 1982, ci sono anche i presupposti per ottenere una vittoria legale. Come al solito le decisioni torbide vengono adottate dalla regione nel periodo estivo quando la maggior parte dei cittadini è distratta dai preparativi per le tanto meritate vacanze, cittadini che poi dovranno subirne le conseguenze causate dalle decine di camion che circoleranno quotidianamente nel cuore del comune.

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