La battaglia della Coldiretti contro i digestori a mais: danni all’agricoltura e all’ambiente

Il Presidente dell’Associazione degli agricoltori vicentini denuncia la mancanza di un piano energetico regionale ed il dilagare degli impianti in Veneto. L’Eurodeputato IdV, Andrea Zanoni: «Porterò la questione in Europa»

Negli scorsi giorni il Presidente della Coldiretti di Vicenza, Diego Meggiolaro, ha sottolineato che i biodigestori a mais ceroso danneggiano un intero settore economico e causano danni incalcolabili all’ambiente, con colate di cemento per la realizzazione degli impianti. L’uso del vegetale, bruciato per creare energia elettrica e termica e sottratto all’ alimentazione negli allevamenti, condurrà secondo il Presidente provinciale, alla chiusura di molte aziende agricole.

La Coldiretti Veneto aveva già fatto presente alla Regione l’urgenza di adottare un Piano energetico, facendo notare la diffusione indiscriminata dei digestori su tutto il territorio regionale. La richiesta è rimasta fino ad ora inascoltata e sono arrivati ad una cinquantina i casi di allevatori veneti che devono sopportare prezzi maggiorati per alimentare i propri animali, vista la lievitazione dei prezzi d’affitto dei terreni agricoli.

Lo scorso anno, con la Legge finanziaria regionale, il Consiglio del Veneto ha approvato disposizioni transitorie in materia di impianti fotovoltaici a terra, di impianti di produzione alimentati da biomassa, a biogas e bioliquidi. Si tratta solo di uno specifico stralcio del Piano energetico regionale, relativo alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Una vera e definitiva programmazione energetica, di competenza della Giunta, deve ancora essere elaborata, lasciando un pericoloso vuoto normativo.

 

«La questione del mais utilizzato come combustibile per impianti di produzione energetica –ha affermato l’Europarlamentare IdV, Andrea Zanoni- è rilevante e non sta avendo l’attenzione che merita da parte degli Amministratori. I motivi addotti da Coldiretti sono pienamente condivisibili. Mi unisco alla preoccupazione espressa e sottoporrò il problema all’attenzione del Parlamento Europeo».

 

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