L’Ue fermi la deriva contro ambiente e uccelli della Regione Lazio

Bruxelles, 8-02-12

Andrea Zanoni e Niccolò Rinaldi presentano due interrogazioni alla Commissione europea sul prolungamento della stagione venatoria e le nuove disposizioni di gestione  siti Natura 2000 della Regione Lazio. “Un’altra Regione fuori legge su caccia e ambiente in Italia”.
“L’Ue intervenga a fermare la deriva anti ambientale e contraria alla tutela degli uccelli della Regione Lazio che da una parte indebolisce la tutela delle aree Natura 2000 e dall’altra posticipa la chiusura legale della stagione venatoria nella regione”.
Lo chiedono Andrea Zanoni e Niccolò Rinaldi, Eurodeputati IdV, con due interrogazioni parlamentari alla Commissione europea depositate oggi.

“La decisione del Lazio di spostare la chiusura della stagione venatoria dal 31 gennaio al 9 febbraio costituisce una chiara violazione della direttiva Ue Uccelli e contraddice la sentenza del TAR del Lazio sul calendario venatorio regionale – attacca Zanoni – Senza considerare il fatto che la caccia è stata allargata per decreto all’interno delle Zone di Protezione Speciale (ZPS)”. Secondo Zanoni, vice presidente dell’intergruppo sul benessere degli animali, si tratta di “una chiara violazione della direttiva Uccelli. In questo modo la Polverino segue il cattivo esempio sulla caccia dei suoi colleghi Zaia e Formigoni in Veneto e Lombardia”.

Con la seconda interrogazione, i due Eurodeputati criticano la deliberazione regionale del 16 dicembre 2011 sulla gestione delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) e delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) con cui la Regione Lazio si arroga il diritto di approvare all’interno di queste aree per motivi di “rilevante interesse pubblico”, inclusi motivi di natura sociale o economica che sono definiti dalla Giunta stessa, anche progetti che hanno avuto una valutazione negativa d’incidenza ambientale (ad esempio cave e nuove strade).

“È inaccettabile che, su pressione di alcuni ambienti venatori e di politici che cercano un facile consenso, la Regione Lazio abbia sfidato le norme europee, dirigendosi verso una strada che si risolve spesso in una multa da Bruxelles di cui si fanno carico i contribuenti italiani – commenta Rinaldi, capo delegazione IdV al Parlamento europeo – Questo è uno dei tanti scandali italiani, mi auguro che queste interrogazioni spingano la governatrice Polverini a una seria riflessione non solo per i contribuenti e gli animali ma anche per il rispetto della legalità nel nostro Paese”.

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