Venezia, 9 febbraio 2022
“È un traguardo atteso da tempo, un segnale di attenzione e di civiltà doveroso ed è anche un momento storico perché per la prima volta viene modificata la parte della Costituzione che riguarda i principi fondamentali della nazione. Finalmente la tutela di ambiente, biodiversità ed ecosistemi entrano nella Carta, ora anche la Regione dovrà tenerne conto nella stesura delle proprie leggi”. In una nota i consiglieri dell’Intergruppo tutela animali e conservazione della natura, Andrea Zanoni, Anna Maria Bigon (Partito Democratico) e Cristina Guarda (Europa Verde), esprimono la soddisfazione per la definitiva approvazione della proposta di legge costituzionale che modifica due articoli costituzionali, il 9 e il 41. L’articolo 9 adesso sancisce che la Repubblica “promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione” così come “tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”. In base al ‘nuovo’ articolo 41, invece, l’iniziativa economica privata è libera ma “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all’ambiente. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali”.
“Il fatto che alla Camera ci sia stata una maggioranza tanto ampia, con 468 voti a favore sei astenuti e appena un contrario, è un segnale incoraggiante anche per le generazioni future. Adesso però questi princìpi devono essere fatti propri anche dalla legislazione ordinaria, sia statale che regionale. Finalmente l’Italia si allinea ad altri Paesi come Francia, Germania e Spagna che già da tempo hanno inserito la tutela ambientale nelle rispettive Costituzioni”.