Venezia 29 ott. 2018 – “La Regione faccia un censimento, con verifica delle condizioni statiche, di ponti, viadotti e cavalcavia di propria competenza e solleciti un’azione analoga agli altri Enti competenti. Da mesi, abbiamo chiesto un elenco delle infrastrutture con un’interrogazione, ma le risposte sono arrivate solo tramite dichiarazioni stampa, oltretutto imprecise e discordanti fra loro. Occorre un’operazione-trasparenza, non ci interessano le polemiche, ma la sicurezza dei cittadini”.
Lo chiede il consigliere regionale del Partito Democratico, Andrea Zanoni, che illustra “la Mozione, sottoscritta dall’intero Gruppo consiliare del Partito Democratico e dalla collega Cristina Guarda della Lista Amp, che impegni la Regione a predisporre un censimento, con verifica delle condizioni statiche, delle infrastrutture regionali”.
“Nelle settimane successive al crollo del ponte Morandi – esordisce il Vicepresidente della Commissione Ambiente – abbiamo ricevuto numerose segnalazioni su situazioni particolarmente preoccupanti e anche le Amministrazioni Locali sono intervenute in tal senso. A Meolo, nel Veneziano, sono stati chiusi il ponte ciclopedonale nel centro del paese e quello della Fossetta, a Padova il Comune ha dichiarato la pericolosità del viadotto di corso Argentina su via Vigonovese, a Mira il sindaco è pronto a emettere un’Ordinanza contro la Regione per imporre la messa in sicurezza del ponte sull’idrovia”.
“Non sappiamo in realtà quali siano i casi più urgenti – osserva l’esponente dei Democratici – la Regione, come ha dichiarato l’Assessore De Berti, ha stanziato 15 milioni, una cifra comunque largamente insufficiente, per il consolidamento statico di venti infrastrutture, ridotte però a quattordici dall’AD di Veneto Strade Silvano Vernizzi, che tuttavia non ha dato ulteriori informazioni ‘per non creare allarme’. È evidente, quindi, la necessità di un’azione di monitoraggio puntuale ed efficace”.
“Da qui, la presentazione di una Mozione che impegni la Giunta su quattro punti – conclude Andrea Zanoni – censimento con verifica delle condizioni statiche, di ponti, cavalcavia e viadotti, con particolare attenzione a quelli realizzati oltre 25 anni fa; rendere pubblici i nomi delle società responsabili delle manutenzioni con relativi contratti e convenzioni; informare periodicamente il Consiglio regionale sull’esito delle attività di monitoraggio; chiedere analoghe verifiche agli Enti preposti per quanto riguarda le infrastrutture che non sono di competenza regionale”.