L’Ente Parco da il via libera al taglio del ficosecolare nel Parco del Sile a Canizzano di Treviso e si difende additando regolamenti e allegati. Sabato 23 luglio 2011 è stato abbattuto il fico secolare di Canizzano, allinterno dellarea protetta del Parco del Sile.
Alindomani dellabbattimento così dichiarava il direttore dell’Ente parco Stefano Bucci al Gazzettino: «È la prima volta che ci viene fatta segnalazione di abbattimento di un albero così importante all’interno del Parco».
In seguito alla richiesta del presidente di Paeseambiente Andrea Zanoni a cui lEnte parco ha risposto ufficialmente, si apprende ora che il taglio del fico secolare è stato regolarmente autorizzato in data 16 giugno 2010 in quanto:
– il soggetto ricade allinterno di una zona ad urbanizzazione controllata
– gli interventi di eliminazione di soggetti arborei ed arbustivi, in tale zona, sono soggetti a sola presa datto, previa presentazione di una Progettazione del verde
– il soggetto autorizzato ha corredato le domanda di realizzazione dellintervento edilizio a un elaborato sulla progettazione del verde, steso da un professionista agronomo abilitato
– con il fico è stata eliminata anche altra vegetazione arborea, consentita quando le piante rendono impossibile o gravemente difficoltosa la realizzazione di opere edili di interesse privato
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– la specie ficus carica non rientra tra quelle consigliate e tutelate, allinterno del Parco del Sile, al punto 5 dellallegato D alle Norme Tecniche di Attuazione del Piano ambientale
– la specie ficus carica non può essere classificata come albero monumentale degna di particolare tutela, poiché, ai sensi della legge regionale 20/2002, lelenco di tali soggetti arborei non è stata ancora recepita e approvata dai competenti Uffici ed Organi regionali
– lintervento non ricade in zona SIC
La conclusione della relazione è: lattuale disciplina del Piano Ambientale non consente il diniego di autorizzazione al taglio dellesemplare arboreo pena la lesione del diritto del soggetto richiedente alla esecuzione dei lavori, con conseguente responsabilità dellente parco.
Alla luce di tutto questo – dichiara Andrea Zanoni presidente di Paeseambiente e europarlamentare di IDV mi chiedo cosa tuteli effettivamente lEnte Parco, limportantissimo patrimonio arboreo di cui dispone o le piante che non ci sono?
Come è stato fatto il Piano ambientale del parco se non tutelava un albero così importante?
Perché un parco pubblico si preoccupa di tutelare così fortemente gli interessi dei privati e tralascia in maniera plateale quelli pubblici?
Mi sembra assurdo che lEnte Parco abbia solo il compito di presa datto di quello che i privati vogliono fare, per non ledere il loro interesse, un parco gestito in questo modo non è un parco!
Non è possibile che una pianta che ha visto decenni di storia possa essere impunemente abbattuta portando come giustificazione il punto 5 dellallegato D delle
la L.R. 9 agosto 2002 n.20, che non era un albero monumentale.
Mi chiedo poi anche perché non siano state prese in considerazione soluzioni alternative allabbattimento, perché non si poteva fare il parcheggio da unaltra parte, perché il tutto è stato fatto di nascosto e senza essere concertato con la popolazione locale.
Questo fico era patrimonio di tutti, non di un privato, e come tale andava tutelato, cosa andranno a trovare adesso gli alunni della vicina scuola elementare, lennesimo parcheggio?
Non è più tempo di nascondersi dietro ad un dito, qui lerrore è plateale e sotto agli occhi di tutti, lEnte Parco deve farsene carico e soprattutto non commetterne più in futuro, è stato istituito per salvaguardare lambiente, non per avvalorarne la progressiva distruzione.