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Importazioni di pellicce, l’UE tratta con gli USA

Il Commissario UE all’Ambiente risponde alla terza interrogazione dell’eurodeputato PD Andrea Zanoni che chiede la messa al bando dell’importazione di animali da pelliccia catturate con le tagliole dagli USA. Zanoni: “Non esistono metodi di cattura non violenti. L’UE non incentivi questo mercato frivolo sporco di sangue e inutili sofferenze”.

 

“L’UE ha continuato a collaborare con le autorità statunitensi al fine di chiarire le affermazioni citate nell’interrogazione” e l’attuale accordo prevede che “le autorità statunitensi competenti si impegnano ad eliminare gradualmente i metodi di cattura mediante trappole con crudeltà per le specie contemplate entro il luglio 2016”. È la risposta del Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik all’interrogazione dell’eurodeputato PD Andrea Zanoni, vice presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo, con la quale ha chiesto il divieto dell’importazione di tutte le pelli e pellicce provenienti da animali non appositamente allevati.

 

Il Commissario Potočnik riferisce che “gli americani hanno segnalato progressi nell’attuazione delle buone pratiche di gestione e dei programmi di sensibilizzazione dei cacciatori” e che sono intenzionati ed “effettuare nel 2014 un’indagine sulla proprietà e l’utilizzo delle trappole nel territorio statunitense”.

 

“Attenzione però a non giocare con le parole: l’obiettivo dell’UE deve restare il divieto assoluto dell’importazione di tutte le pelli e pellicce provenienti da animali di specie diverse da visone, volpe, cane procione, cincillà, catturate con le tagliole – commenta Zanoni – Le trappole che gli USA ritengono conformi agli accordi internazionali sono state ritenute non idonee al soddisfacimento degli standard per le catture senza crudeltà dalla massima autorità italiana competente in materia di benessere animale, il Ministero della Salute, nel Rapporto 2013 del Centro di Referenza Nazionale di Medicina Forense Veterinaria”.

 

Anche se, secondo quanto fa notare Potočnik, il regolamento (CEE) n. 3254/91 non stabilisce il divieto assoluto di importazione delle pellicce da Paesi in cui l’uso di tagliole non è vietato, l’obiettivo di Zanoni resta chiaro: “L’Unione europea deve lavorare ai tavoli internazionali affinché questi metodi di cattura non trovino sbocchi commerciali in Europa e non vengano utilizzati escamotage per aggirare le norme europee. Non credo che esistano metodi di cattura a trappola non crudeli. Personalmente sono contrario tout court alla commercializzazione degli animali da pelliccia, ma in attesa del giorno in cui questa “moda” verrà abbandonata, l’Ue dovrebbe basare questo triste commercio solo su animali da allevamento e non catturati con metodi così barbari”.

 

NOTE

 

Nella sua risposta, il Commissario Potočnik fa presente che il regolamento (CEE) n. 3254/91 non stabilisce il divieto assoluto di importazione delle pellicce da Paesi in cui l’uso di tagliole non è vietato, bensì autorizza esplicitamente le importazioni da Paesi nei quali i metodi di cattura sono conformi alle norme concordate a livello internazionale in materia di cattura mediante trappole senza crudeltà. Varie trappole perfezionate sono state riconosciute conformi alle norme stabilite nel verbale concordato e nell’accordo sulle norme internazionali relative a metodi di cattura non crudeli.

 

Il 12 novembre 2012, Zanoni aveva presentato un’interrogazione alla Commissione europea chiedendo il rispetto dei trattati internazionali nel commercio delle pellicce e l’applicazione della procedura di “risoluzione delle controversie” in base all’International Agreement on Humane Trapping Standards (IAHTS) che vieta l’utilizzo delle tagliole. Il 22 gennaio 2013 il Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik ha risposto all’interrogazione indicando che la Commissione aveva avviato una consultazione con gli Stati Uniti al fine di raggiungere una soluzione reciprocamente accettabile per la materia in questione.

 

Il 4 maggio 2012, Zanoni aveva presentato un’interrogazione alla Commissione europea per chiedere se l’importazione di pellicce da animali catturati con tagliole possa essere accettabile in Europa, dove vige da vent’anni il divieto di utilizzare le tagliole, e se un simile metodo di cattura possa davvero rientrare fra i cosiddetti metodi di cattura “non crudeli”. Il 22 giugno 2012, il Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik in risposta aveva fatto sapere che “l’introduzione di pellicce di determinate specie animali nell’Ue è vietata, a meno che il Paese esportatore di cui sono originarie rispetti una delle condizioni seguenti: vieti l’uso di tagliole oppure utilizzi metodi di cattura utilizzati conformi alle norme riconosciute a livello internazionale”.

 

 

 

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