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Il gruppo del Partito Democratico presenta in Consiglio Veneto l’evento “Diventa ciò che sei. Il lavoro delle donne in Veneto” che si terrà domenica 10 marzo all’ex Fornace Carotta di Padova

(Arv) Venezia 5 mar. 2024 –      Le consigliere e i consiglieri del gruppo consiliare del Partito Democratico Vanessa Camani, Francesca Zottis, Chiara Luisetto, Anna Maria Bigon, Jonatan Montanariello e Andrea Zanoni hanno presentato questa mattina, nella sala stampa di palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, l’evento “Diventa ciò che sei. Il lavoro delle donne in Veneto” che si svolgerà domenica 10 marzo, a partire dalle 9.30, a Padova, presso l’ex Fornace Carotta in via Siracusa 61. Strettamente collegato alle riflessioni legate all’8 marzo, giornata internazionale della donna, il gruppo consiliare del Pd ha realizzato uno studio e un’iniziativa pubblica per analizzare la condizione femminile in Veneto e rilanciare le politiche per le donne.

“Abbiamo voluto fare un lavoro di approfondimento – ha sottolineato la capogruppo Camani – per consegnare una panoramica sui tanti ostacoli che ancora oggi in Veneto impediscono alle donne di vantare gli stessi diritti e le stesse opportunità degli uomini, il tutto entrando nel cuore di una disuguaglianza che persiste a livello sociale e lavorativo. Alcuni esempi. Sebbene il Veneto possa vantare tassi di occupazione molto elevati e ben al di sopra della media nazionale, anche la nostra regione presenta un livello di occupazione delle donne che si ferma al 59,8%, ancora molto distante da quello maschile che si attesta al 75,7%. L’analisi della pubblicazione entra inoltre nel merito del cosiddetto “soffitto di cristallo”, ovvero la preclusione al raggiungimento di ruoli apicali: solo il 33,9% dei dirigenti e il 27,8 % dei quadri sono donne, anche nei settori in cui è prevalente la presenza femminile. Dalle statistiche di Eurostat e della consigliera di parità è emerso che, a fronte dell’83% degli uomini con un impiego a tempo pieno e indeterminato, le donne nella medesima condizione sono appena il 53,3%; in particolare, la componente femminile ricopre l’80,2% dei lavoratori part time. Il gap di genere si esplicita anche dal punto di vista retributivo: una donna occupata guadagna poco più di 17,4 euro lordi l’ora, contro i 22,6 degli uomini, fermandosi al 73% della retribuzione media oraria erogata alla componente maschile, anche a parità di ruolo. Altro aspetto, la cd. child penalty, ovvero le penalizzazioni sul reddito delle donne quando accedono alla maternità: fatto 100 il tasso di occupazione delle giovani donne senza figli in Veneto, l’occupazione delle donne con figli sotto i 6 anni si ferma al 78,1%, un crollo verticale che racconta della drammatica inconciliabilità della maternità con il mercato del lavoro. Ulteriore dato, quello della distribuzione del lavoro domestico, non retribuito: se lavora solo l’uomo, il 76% del carico familiare grava sulla donna, ma la percentuale scende di poco, al 68%, se lavorano entrambi. Sul fronte delle proposte, va denunciata la mancata applicazione della L. reg. n. 3/22 “Disposizioni per la promozione della parità retributiva tra donne e uomini e il sostegno all’occupazione femminile stabile e di qualità”, una legge approvata dal Consiglio su nostra iniziativa, ma alla quale la Giunta non ha dato applicazione concreta, posto che l’impianto normativo era stato approvato all’unanimità e che prevedeva un investimento di 100mila euro, non ancora utilizzati: non c’è traccia del Registro regionale delle imprese virtuose che avrebbero consentito di accedere a premialità in caso di partecipazione a bandi regionali, o dello Sportello Donna sul sito web di Veneto Lavoro. Nel corso dell’evento di Padova discuteremo sul cosa possiamo fare per ridurre le iniquità presenti nella società veneta: dai congedi parentali alla rette dei servizi per l’infanzia, dall’introduzione di nuove misure di incentivazione al lavoro femminile e per le imprese fino a una diversa organizzazione, non più organizzate su misure di conciliazione lavoro-famiglia che ricadono solo sulle donne. Tre le tavole rotonde, dedicate a disparità sociale, differenze salariali e violenza di genere, tema quest’ultimo dal quale non si può prescindere se vogliamo garantire pieni diritti, dignità e libertà alle donne. Questi i nostri contributi: per non far scivolare questo 8 marzo nella solita retorica con l’obiettivo di costruire una Regione più giusta e inclusiva per tutte le donne che vivono in Veneto”.

Il programma di domenica 10 marzo. L’introduzione dell’evento sarà affidata alla presidente del gruppo del Partito Democratico Camani, cui seguiranno i saluti dell’assessora del comune di Padova Margherita Colonnello e l’intervento del sen. Andrea Martella. Francesca Torelli, consigliera di parità della Regione del Veneto, presenterà il rapporto biennale sulla parità salariale “L’occupazione maschile e femminile in Veneto”. Sul tema “Donne e lavoro”, coordinato dalla capogruppo Camani, interverranno i segretari generali di CGIL, CISL e UIL Tiziana Basso, Gianfranco Refosco e Roberto Toigo, e il direttore di CNA Veneto Matteo Ribon. Sul tema “Il welfare paritario”, coordinato dalla vicepresidente del Consiglio regionale Zottis, dibatteranno le on. Rachele Scarpa e Giuditta Pini, il sindaco di Vicenza Giacomo Possamai e Angela Montemurro di Assist, associazione nazionale atlete. La vicepresidente della prima commissione del Consiglio Veneto Chiara Luisetto coordinerà gli interventi dell’europarlamentare Elisabetta Gualmini, dell’assessora del comune di Verona Elisa La Paglia, di Rita Giannetti dei Centri Antiviolenza e di Giorgia Cazzola di Progressiva, sul tema “La violenza di genere”. Conclusioni affidate a Roberta Mori, consigliera regionale dell’Emilia-Romagna.

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