Comunicato del 23 marzo 2011 In data 22 marzo il Consiglio di Stato, riunito in Camera di Consiglio, ha deciso di rinviare al 12 luglio prossimo l’istanza di sospensione dell’autorizzazione del centro rifiuti di Mestrinaro, in merito al ricorso n. 1082/2011 del 14 febbraio 2011 del Comune di Zero Branco. Questa vertenza si trascina da molto tempo e vede il Comune di Zero contro la Mestrinaro e la Regione Veneto, con la provincia di Treviso che fa la parte di spettatore.
La Regione Veneto con deliberazione n. 882 del 7 aprile 2009, preso atto del parere favorevole n. 215 del 10 dicembre 2008 della commissione regionale V.I.A. aveva rilasciato autorizzazione per l’avvio dei lavori. Successivamente il Comune di Zero Branco aveva impugnato il provvedimento al Tar senza successo. Il ricorso in appello sortiva invece esito ben diverso tant’è che con ordinanza n. 4962 del 29 settembre 2009, il Consiglio di Stato sospese l’autorizzazione perché la Regione non valutò con sufficiente completezza tutti gli elementi relativi alla compatibilità urbanistica del progetto e per l’esistenza di una condanna in materia ambientale a carico del legale rappresentante della Mestrinaro. La Regione, con una seconda nuova delibera di Giunta, la n. 100 del 26 gennaio 2010, ripropose tutti i provvedimenti impugnati, espresse un giudizio favorevole di compatibilità ambientale, rilasciò l’autorizzazione integrata ambientale per l’avvio dei lavori di realizzazione dell’impianto ed approvò nuovamente il progetto, previa acquisizione di un nuovo parere favorevole (n. 276 del 20 gennaio 2010) della commissione per la valutazione di impatto ambientale (VIA). Nel parere della commissione VIA si legge che la condanna alla pena pecuniaria riportata dal legale rappresentante della Mestrinaro era ininfluente perché priva di effetti interdittivi ed era pure ininfluente ai fini dell’iscrizione all’albo dei gestori ambientali. La nuova delibera è stata nuovamente impugnata al TAR dal Comune di Zero senza successo nonostante altre otto motivazioni aggiunte contenute nel ricorso: 1) omessa nomina di un rappresentante del comune nel gruppo istruttorio 2) violazione delle norme tecniche piano regolatore 3) elusione della precedente ordinanza di sospensiva del Consiglio di Stato 4) insufficienza è illogicità di prevedere compensazione pecuniaria in favore del Comune nella misura di 20 Euro per metro quadro di superficie edificatoria 5) obiezioni sulle problematiche di traffico veicolare 6) problematiche dell’inquinamento acustico ed atmosferico; 7) studio di impatto ambientale non aggiornato alle modifiche progettuali intervenute successivamente; 8) mancata considerazione delle ulteriori osservazioni da parte del Comune. Andrea Zanoni, presidente di Paeseambiente ha dichiarato: “Mentre i giudici rinviano e riflettono, i lavori nel cantiere della Mestrinaro proseguono e quando ci sarà un giudizio, se ci sarà, i giochi saranno già fatti. Una volta realizzato l’impianto sarà ben difficile smantellarlo e una soluzione certamente si troverà, ovviamente a carico dei cittadini e dell’ambiente. Credo che la dormiente Provincia di Treviso dovrebbe intervenire immediatamente” Gruppo Paeseambiente Paese (TV) Cell. 347/9385856 – Email: paeseambiente@ecorete.it