“La nostra interrogazione e sollecitazione ha portato i suoi frutti attorno alla vicenda della decisione da parte del Consiglio Direttivo dell’Ente Parco della Lessinia di eliminare la figura del guardiaparco”.
A dirlo i consiglieri regionali del PD Veneto, Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon, alla luce della risposta in aula ad una loro interrogazione sul tema.
“E’ emerso che già il 30 dicembre scorso la Regione aveva sottolineato all’Ente Parco che il guardiaparco è strategico per garantire le finalità di tutela dell’area. Al tempo stesso sono ridicole le motivazioni dell’Ente Parco che giustificherebbe la soppressione del guardiaparco facendo leva sulla presenza degli altri Corpi di Polizia. Cosa insostenibile perché questi sono stati nel tempo dimezzati e depotenziati, tanto per quanto riguarda la Polizia Provinciale quanto in relazione al Corpo Forestale dello Stato, addirittura eliminato”.
E in conclusione Zanoni e Bigon definiscono “paradossale che ad attaccare il Parco sia lo stesso Consiglio Direttivo dell’Ente: ciò accade perché Zaia ha nominato questo organismo ponendo a capo un presidente ed un vicepresidente noti per non volere il parco, con il secondo che è addirittura cacciatore. Ci auguriamo che la Regione eviti questa sciagura rispedendo al mittente questo tentativo di eliminare la vigilanza nel Parco, cosa utile solo a bracconieri e predatori vari di flora e fauna”.