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DISCARICA TERRA DI PAESE: LA PROVINCIA COMUNICA LA SUA DISINFORMAZIONE

La provincia di Treviso si esprime finalmente sulla discarica TERRA di Paese, ma invece di informare, seppur tardivamente i cittadini di questo comune, utilizza il suo stesso comunicato stampa per minacciare Zanoni, invitandolo a stare tranquillo e a non procurare «falsi allarmi con reiterate affermazioni scorrette e con palese disinformazione». Ritornano alla mente le pagine dei quotidiani locali, acquistati con denaro pubblico dalla Provincia di Treviso, interamente dedicate ad accusare Paeseambiente di cattiva informazione sulla stessa discarica di amianto. Chi avesse allora ragione, lo si è capito solo dopo, quando il Consiglio di Stato ha bloccato il conferimento di amianto, anche se la Provincia deve ancora fare ammenda. Evidentemente, l’assessore Fanton aveva ed ha bisogno di silenzio: ogni voce lo irrita a tal punto da non essere neppure in grado di comprendere il comunicato di Paeseambiente. Egli, infatti, arriva addirittura a travisare le dichiarazioni del suo omologo di Paese, Vigilio Piccolotto, attribuendole erroneamente a Zanoni. Infatti, se l’assessore Fanton volesse correttamente rileggere il comunicato di Paeseambiente del 13 settembre (lo può trovare nel sito www.paeseambiente.org) comprenderebbe subito il suo errore. Quali sarebbero le «reiterate affermazioni scorrette e con palese disinformazione»? Paeseambiente chiede semplicemente, in quella sede: «Quale sarà la risposta degli uffici di Sant’Artemio?». Chi considera l’autorizzazione come elemento certo ed assodato, nelle sue dichiarazioni alla stampa, non è Zanoni, bensì proprio l’assessore all’ambiente di Paese, Vigilio Piccolotto, preso dalla foga di tutelare la ditta Terra! D’altra parte, il dipendente degli industriali svolge il suo ruolo di tutela e cerca di proteggerli. La sua designazione ad assessore all’ecologia ed all’ambiente, non a caso, aveva già fatto discutere nel primo Consiglio Comunale di Paese, in quanto il capogruppo di Italia del Valori, Andrea Zanoni, trovava singolare che un dipendente degli industriali fosse incaricato di tutelare l’ambiente di Paese. Il Sindaco Pietrobon aveva risposto seccamente che la nomina degli assessori è di sua esclusiva competenza, dichiarazione correttissima ma certo poco esaustiva rispetto al quesito. Adesso comprendiamo meglio il criterio: il sindaco leghista aveva bisogno di un non leghista dal basso consenso elettorale, disposto a fare il lavoro sporco. Ottima scelta: povero Paese e povero Popolo della Libertà! Un aspetto consolante del comunicato stampa di Fanton è la dichiarazione che il procedimento non è ancora concluso e che la ditta TERRA non è, al momento, autorizzata a ricevere terre di scavo provenienti da siti di bonifica. Speriamo che questa volta gli amministratori non siano spaventati a morte da eventuali ricorsi al TAR e ricordino di avere loro il coltello dalla parte del manico. In ogni momento possono infatti chiedere conto alla ditta TERRA dei rifiuti di amianto conferiti illegalmente nella stessa discarica, non una, ma ben due volte: nel lontano 1999 e poi, ancora, dal 2005 al 2006. Decisamente più preoccupante, invece, risulta l’assessore Fanton quando dichiara che «tutto secondo la prassi è all’attento vaglio di questa amministrazione» (le enfasi sono nostre). La Provincia di Treviso già autorizzò, nel 2004, quello che non avrebbe mai dovuto autorizzare e fu poi così distratta da farsi soffiare le fideiussioni per quasi tutte le discariche di Paese, per l’importo di euro 5.160.000. L’attacco dell’assessore Fanton al presidente di Paeseambiente Andrea Zanoni rivela non solo una superficialità impressionante nella lettura dei documenti e delle dichiarazioni altrui: indica come lo stesso assessore, in modo sorprendente ed incomprensibile, abbia rigirato l’intera vicenda e l’abbia trasformata in un attacco personale del tutto gratuito. Mario Dalle Carbonare, Portavoce di Paeseambiente

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