Comunicato 28 febbraio 2011 Durante la conferenza sul progetto di ampliamento della discarica Postumia Cave di Trevignano del 21 febbraio scorso, Mario Zanardo di Paeseambiente è intervenuto mettendo in discussione il piano finanziario dell’ampliamento della discarica perché è uno strumento con il quale la Postumia Cave di Guidolin, avrebbe cercato di minimizzare i ricavi e amplificare i costi, tutto ciò per l’evidente intento di mascherare l’enormità dell’utile della discarica relativo al business dei prossimi 10 anni.
Nel piano finanziario vengono ipotizzati costi per ben 13 milioni di euro inserendo tra questi addirittura l’acquisto dell’area di cava dismessa per ben 2 milioni di euro, un’area già abbondantemente sfruttata all’osso dall’escavazione che ora potrebbe valere molto meno del semplice terreno agricolo. Vengono inoltre inclusi costi spropositati, quasi un milione di euro, per lo smaltimento del percolato proveniente dai rifiuti, quando risulta che nel corso di tutta la vita della discarica oggi autorizzata non ne è stato smaltito finora nemmeno un litro. Passando dai costi agli introiti, il piano finanziario prevede un calcolo dei rifiuti conferibili pari a sole 1.300.000 tonnellate quando la quantità degli stessi sarà forse superiore a 1.600.000 tonnellate. Tutto ciò è servito per far risultare il costo per tonnellata del rifiuto da smaltire paria a circa 13 euro mentre nella realtà per discariche analoghe il prezzo di smaltimento minimo viene indicato dagli stessi progettisti in circa 25 euro la tonnellata, praticamente il doppio. E’ invece molto più plausibile che il costo della discarica, calcolato dal piano finanziario in 13 milioni di euro, non superi i 10 milioni e che i ricavi invece superino i 40 milioni di euro, somma ottenuta moltiplicando il peso dei rifiuti pari a 1.600.000 tonnellate per il prezzo dei rifiuti pari a 25 euro la tonnellata. L’utile d’impresa sarebbe quindi di addirittura 30 milioni di euro e non di soli 3 milioni come indicato nel progetto di Postumia Cave alla voce piano finanziario. Andrea Zanoni, presidente di Paeseambiente ha così commentato l’analisi fatta da Zanardo: “Il rischio d’impresa viene strapagato mentre il rischio ambientale non incassa nulla, come nulla incasseranno tutti i residenti che vedranno i loro immobili deprezzati dalla discarica. Questo è un contratto iniquo, e quindi un contratto da rifiutare! Speriamo che il sindaco Bonesso decida di stare finalmente dalla parte giusta, ovvero dalla parte dei cittadini!” Paeseambiente – email: paeseambiente@ecorete.it – cell. 347/9385856