I Carabinieri e il Corpo Forestale dello Stato di Valdobbiadene (TV)hanno scoperto e denunciato un pensionato di Farra di Soligo (TV) con 86 Fringuelli, specie protetta non cacciabile e che non può essere detenuta, rinchiusi in gabbiette piccolissime. L’eurodeputato Andrea Zanoni ha affermato: «Invito le associazioni WWF, ENPA, LAV e LAC a costituirsi parte civile nei confronti di questo losco figuro e mi auguro che venga condannato con il massimo della pena prevista».
I Carabinieri e gli uomini del Corpo Forestale dello Stato di Valdobbiadene (TV) hanno scoperto e denunciato un pensionato di Farra di Soligo (TV) che deteneva 86 Fringuelli rinchiusi in gabbiette. Il sessantottenne, che è stato trovato in possesso di armi e bombe della Prima e Seconda Guerra mondiale, è stato arrestato per detenzione illegale di armi e denunciato per maltrattamento di animali.
Nei vigneti adiacenti all’abitazione, inoltre, i militari hanno scoperto e sequestrato reti da uccellagione. I Fringuelli, specie protetta dalla legge, sono stati affidati al Corpo Forestale dello Stato della Stazione di Volpago del Montello (TV).
L’eurodeputato Andrea Zanoni, vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo ha affermato: «È dal 1984 che i Fringuelli non si possono più detenere in Italia. Poi si scopre che ci sono ancora delinquenti che li catturano con le reti e li tengono in minuscole gabbiette sottoponendoli ad una vita di prigionia e sofferenza, impedendo così ai cittadini di godere del canto di questi uccellini nei giardini e nei parchi pubblici in primavera. Mi congratulo con le Forze dell’Ordine per il brillante risultato e invito le associazioni WWF, ENPA, LAV e LAC a costituirsi parte civile nei confronti di questo losco figuro. Nei Paesi del Nord Europa, il Fringuello è considerato una mascotte, viene dipinto sulle tazze e raffigurato nei francobolli. Quando questi meravigliosi uccelli in autunno migrano, arrivano qui da noi e purtroppo incappano nelle reti da uccellagione. Inoltre, fino a qualche anno fa con la caccia in deroga, i cacciatori in Veneto e in Lombardia potevano impunemente massacrarli a milioni. La legge attuale, purtroppo, prevede sanzioni ridicole e invariate da ben 10 anni per chi si macchia di reati di bracconaggio: è ora di cambiarla. Ora la Magistratura deve continuare l’operazione portata a buon fine dalle Forze dell’Ordine. Mi auguro che si arrivi a una pena esemplare, senza sconti e tenendo conto della gravità degli atti compiuti da questo personaggio».
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