“La Cultura è una forma di ricchezza di inestimabile valore. Ma è anche ricchezza economica stimabilissima. Basti pensare che in Veneto il 6,3% del PIL è proprio generato dalla filiera della Cultura. Eppure, con il bilancio di previsione 2016 che tra pochi giorni verrà discusso in Consiglio regionale, la Giunta Zaia decide di far segnare il minimo storico in termini di finanziamenti al settore: la dimostrazione di un’assenza totale di sensibilità e lungimiranza contro la quale vogliamo condurre una battaglia senza sosta, dentro l’istituzione regionale e assieme ai cittadini veneti”.
Dal giardino del teatro Olimpico di Vicenza parte l’azione dell’area Dem del veneto per il settore cultura. “La Cultura fa ricco il Veneto – Energia per la Cultura” questo il titolo della campagna, avviata dai gruppi consiliari di PD, Alessandra Moretti Presidente e Veneto Civico, per denunciare i tagli di settore previsti dalla Giunta regionale e presentare una “contromanovra in grado di salvare e sostenere tante realtà che producono cultura nella nostra regione”.
Nel corso dell’incontro pubblico con la stampa consiglieri regionali, a partire dalla capogruppo del PD Alessandra Moretti, hanno puntato l’indice sul fatto che “i 4,9 milioni che Zaia vuole destinare alla Cultura rappresentano il punto più basso degli stanziamenti regionali da 10 anni a questa parte e lo 0,04 % dell’intero bilancio. Nel 2006 le cifre parlavano di 23 milioni fino al picco del 2009 con 27 milioni messi a bilancio: si tratta di una picchiata verticale sulla quale non c’è bisogno di molte interpretazioni. Così come non sono nostra invenzione i numeri sull’importanza che la Cultura ha e può avere sempre di più in termini economici. E’ il Documento di Economia e Finanza Regionale 2016 -2018 a dire in modo inequivocabile che le manifestazioni culturali nella nostra regione hanno generato nel 2014 un volume d’affari di quasi 664 milioni di euro e, prendendo in considerazione tutte le attività economiche che costituiscono il sistema culturale in tutta la sua filiera, si può calcolare il valore aggiunto prodotto dalla cultura in più di 8 miliardi di euro. Appunto, il 6,3% del PIL regionale”.
Gli esponenti democratici (presenti il vice presidente della Commissione Bilancio, Stefano Fracasso e il vice capogruppo, Piero Ruzzante assieme ai consiglieri Graziano Azzalin, Orietta Salemi, Claudio Sinigaglia, Andrea Zanoni e Francesca Zottis) e delle Civiche (Franco Ferrari, Cristina Guarda e Pietro Dalla Libera) hanno messo in rilievo anche il raffronto tra gli stanziamenti proposti dalla Giunta del Veneto per il 2016 e quelli di altre Regioni: “I nostri vicini di casa rendono ancora più risibili quei 5 milioni scarsi con i quali Zaia pensa di finanziare il settore. La Lombardia ha stanziato 12 milioni, l’Emilia-Romagna 29,5 milioni e il Friuli-Venezia Giulia 32 milioni. Insomma, mentre le altre Regioni e il Governo nazionale investono in Cultura, in Veneto Zaia decide di mettere a repentaglio la sopravvivenza di un intero sistema produttivo e creativo. Una rete costituita da eccellenze che vanno dalla Biennale a La Fenice di Venezia, passando per l’Arena di Verona e il Teatro Olimpico di Vicenza, e da un prezioso arcipelago fatto di orchestre, di compagnie teatrali e di danza, di professionisti del settore cinematografico e anche di amministrazioni comunali che generano ricchezza e che mobilitano ingenti risorse private assicurando proposte culturali nelle varie discipline artistiche. Una ricchezza in termini di posti di lavoro, di attrazione turistica, di crescita della stessa identità di un’intera regione”.
Nel corso della conferenza stampa tenuta dagli esponenti dell’area Dem a Vicenza sono stati toccati numerosi punti dello scenario culturale veneto: “Sono molti gli studi che dimostrano che ogni euro investito in cultura ne genera tre di valore economico complessivo – hanno detto gli esponenti Dem guidati da Alessandra Moretti – un vero volano di sviluppo. E allora, che senso ha togliere risorse di sopravvivenza per tutte queste realtà che generano ricchezza? Tale riduzione, se confermata dal voto in Aula, comprometterà la possibilità di assicurare la straordinaria produzione culturale della nostra regione, mettendo a rischio la dignitosa sopravvivenza dei centri di produzione artistica e culturale, privando molte realtà della parte di contributo pubblico assicurata fino a ieri”.
La proposta del PD e delle Civiche, che verrà sostenuta attraverso la manovra emendativa, è dunque quella di raddoppiare la cifra prevista a bilancio dalla Giunta Zaia, portando così a 10 milioni di euro la somma da destinare alla Cultura: “Di fatto – hanno spiegato i consiglieri regionali di opposizione – si tratta di una cifra pari a 2 euro per ogni cittadino di questa regione. Risorse che chiediamo vadano utilizzate per il finanziamento di una serie di capitoli fondamentali: dalla promozione e diffusione di attività artistiche, musicali, teatrali e cinematografiche fino ai sostegni per musei, biblioteche, archivi di enti locali o di interesse locale. E ancora: il finanziamento di attività culturali previste da accordi di programma con le amministrazioni locali e gli stanziamenti per realtà prestigiose come l’Arena, La Fenice, il Teatro Olimpico, l’Orchestra di Padova e del Veneto. Vogliamo dunque capovolgere le scelte mortificanti di Zaia, incapace di comprendere che investire in Cultura significa dare energia allo sviluppo complessivo del Veneto”.