Venezia, 1 ottobre 2018
“Da sei anni attendiamo che venga istituita la Commissione di garanzia statutaria, organo previsto dall’articolo 62 della Legge fondamentale del Veneto. Ma evidentemente né Zaia né la maggioranza che lo sostiene hanno intenzione di passare dalle parole ai fatti. Quindi prendiamo noi l’iniziativa, perché crediamo sia fondamentale per una corretta applicazione dello Statuto”. È Andrea Zanoni, come primo firmatario, a spiegare le ragioni del Pdl sottoscritto da tutti gli otto componenti del gruppo consiliare del Partito Democratico e dalla collega Guarda della Lista AMP.
“Avere dei garanti, scelti tra esponenti di fama nazionale e di comprovata esperienza in materia di Diritto costituzionale o amministrativo, significa avere punti di riferimento importanti per poter svolgere il mandato di consigliere regionale nel migliore dei modi. La Commissione di Garanzia Statutaria è un organismo tecnico, composto da esperti ai massimi livelli, e come tale fornisce pareri non condizionati dall’appartenenza partitica, a differenza della Giunta per il regolamento, che è composta da consiglieri regionali e riproduce i rapporti politici tra maggioranza e minoranza. Nel corso di questa legislatura ci sono già stati dei conflitti tra organi del Consiglio e sicuramente sarebbe stato utile potersi appellare alla Commissione. Non dimentichiamo – sottolinea ancora Zanoni – che da qualche mese la Giunta per il regolamento ha deciso di comprimere le prerogative dei consiglieri in particolare sull’attività ispettiva, introducendo dei limiti che hanno il sapore del bavaglio all’opposizione e che non c’erano mai stati dal 1970 a oggi. Eppure in assenza di quei limiti il funzionamento della macchina governativa regionale non ne aveva risentito. Avere un organismo di consulenza così qualificato, a cui sarebbe bene si rivolgesse preventivamente la Giunta per il regolamento prima di fornire pareri e determinazioni, è una garanzia per tutti. Anche per gli elettori, poiché i loro rappresentanti nelle istituzioni potranno agire nel pieno esercizio delle loro funzioni”.