L’eurodeputato Andrea Zanoni risponde al parere legale della Regione Veneto sul conflitto d’interessi di Silvano Vernizzi. “Attendo comunicazione ufficiale della CIVIT. La nuova direttiva Ue sulla Valutazione d’Impatto Ambientale VIA, di cui sono relatore per il Parlamento europeo, contiene una specifica norma contro il conflitto d’interessi”
“Il parere legale della Regione Veneto non chiude il caso del conflitto d’interessi di Silvano Vernizzi. Resto in attesa di una comunicazione ufficiale dell’Autorità Nazionale Anticorruzione CIVIT. Nel frattempo nella Commissione Ambiente del Parlamento europeo abbiamo da poco approvato la mia relazione sulla nuova direttiva Ue di Valutazione Ambientale VIA che proibisce esplicitamente simili conflitti d’interessi”. È il commento di Andrea Zanoni, eurodeputato ALDE e membro della Commissione ENVI, Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare al Parlamento europeo, al parere legale dell’avvocato e docente universitario Bruno Barel che non ha riscontrato alcuna incompatibilità tra gli incarichi contestati all’ingegner Vernizzi. “La consulenza pagata dalla Regione Veneto, tra l’altro a caro prezzo, non chiude i giochi. Presto sarà il diritto europeo a mettere fuori legge i casi alla Vernizzi”.
“Prendo atto del parere legale di Barel ma invito Vernizzi e la Regione Veneto a non cantare vittoria. Farò l più presto domanda di accesso agli atti per verificare la reale posizione di Civit – afferma Zanoni – A Zaia e Vernizzi ricordo inoltre che devono ancora fare i conti con l’articolo 11 della legge anticorruzione varata lo scorso autunno dal governo Monti sull’incompatibilità tra incarichi amministrativi di vertice e cariche di componenti degli organi di indirizzo nelle amministrazioni statali, regionali e locali“.
“E poi c’è l’Europa. Giovedì 11 luglio scorso la Commissione ENVI ha approvato la nuova Direttiva VIA di cui sono il relatore – aggiunge l’eurodeputato – In particolare vorrei sottolineare che, tra le norme approvate, c’è anche quella contro il conflitto d’interessi che troppo spesso vede coincidere il committente di un progetto e la persona che deve valutare la sostenibilità ambientale”.
“Insomma chi come Vernizzi è abituato ad accumulare incarichi pubblici e privati in aperto conflitto d’interessi tra di loro avrà d’ora in poi vita sempre più difficile visto che questo sarà a breve vietato direttamente dal diritto europeo alla base delle leggi di recepimento nazionali”, conclude Zanoni.
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