A Sottomarina di Chioggia (VE), venerdì 9 maggio alle 21.00, presso l’Hotel Airone, in Viale Lungomare Adriatico, 50.
“Bomba ecologica sulle coste dell’Adriatico?19 piattaforme petrolifere della norvegese Spectrum saranno impiantate nel “mare croato: cosa deve fare l’Europa per mettere in sicurezza l’Adriatico?” è il titolo della conferenza in programma venerdì 9 maggio alle 21.00, presso l’Hotel Airone in Viale Lungomare Adriatico 50 a Sottomarina di Chioggia (VE). L’appuntamento è organizzato dall’europarlamentare Andrea Zanoni, candidato al Parlamento europeo nelle liste del Partito Democratico per le elezioni del 25 maggio, membro della Commissione ENVI Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare, vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere e la Conservazione degli Animali al Parlamento europeo e relatore della nuova Direttiva di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).
Alla conferenza, introdotta e moderata dal Dottore Emiliano Molin, Naturalista e responsabile settore Ambiente Elmar srl, oltre all’eurodeputato PD Andrea Zanoni interverrà il Dottore Carlo Franzosini, Biologo presso l’Area marina protetta di Miramare e consigliere del WWF di Trieste.
«Gli ecosistemi marini sono una ricchezza del nostro Pianeta che in questi anni abbiamo sottovalutato e sfruttato senza considerare che più del 70% della superficie terrestre è costituita da oceani – ha affermato Zanoni – Se non invertiamo immediatamente la rotta consegneremo alle future generazioni mari senza più forme di vita condannando a morte una risorsa inestimabile dalla quale dipende la vita dell’intero Pianeta. Già a novembre 2013, avevo presentato un’interrogazione alla Commissione europea per chiedere indagini sulle ricerche di idrocarburi che la società norvegese Spectrum stava conducendo lungo le coste croate in Adriatico, denunciando la pericolosità dei metodi impiegati, con l’emissione ogni dieci secondi di un muro di onde sonore di 240, 260 decibel che rappresentano una fonte di inquinamento acustico subacqueo con possibili effetti negativi sul prezioso ecosistema marino. Il 30 gennaio 2014, il Commissario Ue all’Ambiente Janez Potočnik mi ha risposto ricordando l’obbligo degli Stati membri di rispettare le normative ambientali europee. Le 19 piattaforme petrolifere della norvegese Spectrum che saranno impiantate nel “mare croato” sono una spada di Damocle: in caso di incidente gli impatti sarebbero devastanti sulla biodiversità, sulla salute del mare e delle coste, nonché per il turismo e tutti i sistemi economici che in quelle aree dipendono strettamente dal mare. Un’unica trivella può rovinare irrimediabilmente interi tratti di coste fino ad oggi incontaminate, coprendo di petrolio un mare ricchissimo di biodiversità. Basti ricordare il disastro a cui abbiamo dovuto assistere nel 2010 quando, per 106 giorni, si è riversato nel Golfo del Messico il petrolio fuoriuscito dalla piattaforma Deepwater Horizon, affiliata alla British Petroleum, per un incidente del pozzo Macondo a 1.500 metri di profondità. Il mare Mediterraneo è sempre più esposto ad attività legate all’estrazione di petrolio e di gas e, purtroppo, questo sfruttamento riguarda anche aree protette e ad alto rischio di incidenti alla luce dell’elevata profondità delle acque».
Al termine della conferenza seguirà un dibattito con il pubblico.
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