Due uomini di Rocca San Casciano (FC) sono stati condannati per l’uccisione di almeno 12 cani dopo serrate indagini del Corpo Forestale dello Stato. L’eurodeputato Andrea Zanoni esulta per il risultato: «Raramente si riescono ad individuare i delinquenti che avvelenano ogni anno migliaia di animali, compresi i selvatici. Mi complimento con gli inquirenti per la caparbietà e i risultati ottenuti»
L’altro giorno il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Forlì, su richiesta del Pubblico Ministero Marilù Gattelli, ha emesso un decreto penale di condanna a carico di due persone, un sessantacinquenne e un settantunenne di Rocca San Casciano (FC). La pena comminata per l’uccisione di animali (articolo 544 bis Codice Penale) di 60 giorni di reclusione è stata convertita in 15 mila euro di multa a testa.
Tra ottobre 2009 e novembre 2010 cinque cani da caccia, quattro da tartufi, due da guardia e uno da compagnia sono morti tra atroci sofferenze per aver ingerito bocconi avvelenati. I fatti sono avvenuti nel territorio della Provincia di Forlì – Cesena tra i Comuni di Tredozio, Rocca San Casciano, Portico e San Benedetto.
Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato di Forlì, coordinati dal Pubblico Ministero Marilù Gattelli, hanno da subito setacciato tutto il territorio. La sezione forlivese dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna ha svolto le analisi tossicologiche sui corpi degli animali deceduti. Mesi di accertamenti in laboratorio e di pedinamenti hanno portato alle perquisizioni, con il supporto dell’Arma dei Carabinieri.
In un casolare e nelle abitazioni dei due condannati sono state rinvenute sette confezioni di polveri tossiche e di pesticidi come quelli usati per i bocconi trovati nei boschi, oltre che siringhe utilizzate per il confezionamento delle esche.
Andrea Zanoni, eurodeputato e vice Presidente dell’Intergruppo per il Benessere degli Animali al Parlamento europeo ha affermato: «È rarissimo arrivare ad individuare i colpevoli di avvelenamento: questa condanna è un mezzo miracolo. Dimostra però che pur essendo difficilissimo trovare i responsabili di atti così vigliacchi non è impossibile. Gli uomini del Corpo Forestale di Forlì sono la riprova che, se le indagini si conducono seriamente, portano a grandi risultati».
Lo scorso giugno Zanoni ha presentato un’interrogazione parlamentare alla Commissione europea in cui ha chiesto che si faccia rispettare il divieto di utilizzare bocconi avvelenati in tutto il territorio dell’Unione Europea alla luce, anche del dettato delle Direttive Uccelli 147/2009/CE e Habitat 43/1992/CE . L’eurodeputato ha anche condotto un’indagine tra gennaio e maggio 2012, basata su segnalazioni di associazioni e notizie a mezzo stampa da cui sono emersi 282 casi di probabile avvelenamento in 11 regioni e 30 province italiane.
«La disseminazione di esche avvelenate causa ogni anno la morte di migliaia di animali nel nostro Paese – ha concluso Zanoni – Oltre a quelli domestici, infatti, non si possono calcolare gli esemplari appartenenti alla fauna selvatica che vengono a contatto con i bocconi. La morte indotta dalle sostanze tossiche come lumachicidi, insetticidi e stricnina arriva dopo sofferenze indicibili. L’animale muore tra dolori atroci a causa di emorragie interne, difficoltà respiratorie e per irreversibili danni neurologici».
Ufficio Stampa On. Andrea Zanoni
Email stampa@andreazanoni.it
Tel (Bruxelles) +32 (0)2 284 56 04
Tel (Italia) +39 0422 59 11 19
Sito http://www.andreazanoni.it/
Twitter Andrea_Zanoni